Lo studio Settanta7 si è aggiudicato la vittoria del concorso di progettazione “Bosco della Musica - Realizzazione di una struttura polifunzionale, auditorium e campus del Conservatorio di Milano”. Il Conservatorio G. Verdi di Milano, il più importante in Italia per numero di studenti, docenti e corsi di studio già attivati, a seguito di una forte crescita e conseguentemente a un grande problema di spazi, ha deciso di realizzare una nuova sede a Rogoredo, nel Municipio 4 a sud-est del comune di Milano.
Si vuole ampliare il sapere e la bellezza, coltivati per secoli tra le mura di via Conservatorio, creando un luogo di ampia destinazione e regalando una seconda vita a un quartiere che da tanto tempo, porta il peso del degrado. L'area d'intervento fa parte del Masterplan Santa Giulia e si avvale della vicinanza di grandi infrastrutture territoriali come l'Aeroporto di Linate, i Mercati Generali, l'Ex Macello e le aree industriali di via Mecenate. Oltretutto l'area di concorso gode di un'ottima accessibilità data la prossimità al sistema tangenziale autostradale, ferroviario e metropolitano. La zona verde circostante è legata alla volontà d'implementare la vegetazione contribuendo a rispondere alle sfide ambientali per la tutela della biodiversità.

Il Campus sarà uno dei più grandi progetti di riqualificazione in corso a Milano in cui si applicherà un'ampia rigenerazione urbana attraverso l'educazione e la cultura. La sfida consiste quindi nel rendere questa periferia, attraverso una serie di interventi di natura edilizio-urbanistica, un luogo di cultura e di maggiore coesione sociale. L'intervento prevede la realizzazione, all'interno dell'area verde pubblica, di una struttura polifunzionale dotata di aule, laboratori, un auditorium, residenze per studenti, aree di ristoro e la riqualificazione per la Palazzina "Ex Chimici" nonché ex acciaierie Redaelli, attualmente in stato di abbandono. Quest'ultima andrà mantenuta e ripensata, conservando la forma, le volumetrie e i prospetti esterni, in memoria dell'archeologia industriale del sito. Il nuovo Conservatorio si costituirà in un'ottica di forme organiche che richiameranno la natura, in quanto la stessa è fonte d'ispirazione per qualsiasi forma d'arte.

Gli edifici presentano linee curve, come foglie che alla caduta dall’albero vengono soffiate dal vento, creando dei movimenti dinamici in sequenza. La regolarità e la rigidità urbana dell’area d’intervento, lasciano però il posto a spazi, forme creative, fluide, allo stesso tempo contemporanee, inclusive e attrattive per le nuove generazioni.
Un disegno che riprende la forza del movimento del vento, con concavità che accentuano la fluidità degli spazi e la loro apertura al cambiamento, all’innovazione, alla creatività, alla musica e alla cultura contemporanea. Il sistema a padiglioni che si integrerà con la vegetazione e la natura circostante, anche internamente, renderà la gestione degli edifici e dell’area più semplice, in quanto i servizi presenti saranno fruibili anche ai cittadini. Come già scritto in precedenza, il mantenimento e la valorizzazione della palazzina Ex Chimici, progettata da Enrico Agostino Griffini ha influito nella creazione del nostro concept.
È considerata l’ultima memoria del passato industriale di Rogoredo e il suo mantenimento e la sua valorizzazione risultano pertanto essenziali anche per motivi di identità del quartiere. Il concept si pone in continuità con la Palazzina Ex-chimici, richiamando l’impiego di linee curve nel disegno degli edifici, degli spazi esterni e declinando la tipologia ad anfiteatro dell’edificio esistente per la caratterizzazione del nuovo Auditorium e delle piazze principali del Campus. In particolare, l’Auditorium riprende il linguaggio architettonico della Palazzina; a differenza degli altri edifici del lotto, che si sviluppano secondo forme organiche, la Palazzina e l’Auditorium hanno orgine da un cerchio perfetto, di cui la palazzina è 1/2 e l’auditorium è 1/4 dello stesso cerchio.