Riqualificando l’ex area della Centrale del Latte di Milano, l'Università Bocconi ha intrapreso un progetto di crescita che ha previsto anche la realizzazione di un nuovo Campus universitario sempre più modernamente inserito nel tessuto urbano della città. I nuovi edifici rientrano in un più ampio progetto di crescita all’avanguardia anche sotto il profilo della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico, oltre che del miglioramento paesaggistico nel contesto della Zona 5 di Milano. Il progetto si presenta composto da un insieme di corpi edilizi separati caratterizzati da linee curve e morbide. L’obiettivo principale dei progettisti era quello di realizzare un campus trasparente e aperto alla città, mediante una serie di scelte stilistiche quali i portici su cui poggiano tutti gli edifici. L'intervento interessa un lotto di quasi 35.000 metri quadri nell’area dell’ex Centrale del Latte di Milano, che oggi ospita la nuova sede SDA School of Management - quattro edifici destinati a ristorante, caffetteria e due sale conferenza, una residenza studentesca con 300 posti letto e un centro sportivo dotato due piscine, area fitness, campo di basket e di pallavolo e running track al coperto.

Sono 12.000 gli studenti che ospita la scuola di formazione post-laurea SDA Bocconi School of Management: con 41 aule capaci di ospitare oltre 2.400 posti, due sale conferenza per complessivi 450 posti, 1.030 posti studio e 124 uffici con 408 postazioni.
Il progetto di SANAA ha il carattere di un intervento paesaggistico con edifici trasparenti grazie al rivestimento micro-forato utilizzato dagli architetti giapponesi e 17.000 mq di verde pubblico pensato come vero e proprio parco urbano aperto alla città.
Abbiamo cercato di integrare l’università con il parco utilizzando la forma architettonica della corte” hanno spiegato gli architetti Sejima e Nishizawa che hanno utilizzato facciate trasparenti dalle linee curve che creano continuità tra spazi interni ed esterni, tra gli edifici e le corti rimandano ai tradizionali isolati milanesi. L’intervento vede il fattore più importante nell’aspetto estetico. Di conseguenza anche i componenti architettonici e i serramenti interni ed esterni hanno dovuto essere il più vicino possibile alle richieste degli architetti. Così ALMAN 2000 ha realizzato e installato 67 porte per le aule del Campus. Si tratta di porte vetrate studiate ad hoc per questo progetto.
Sono porte a un’anta battente; l’anta è tuttovetro in vista sia interno che all’esterno. I vetri interni ed esterni sono entrambi satinati con visiva tonda. Si tratta - ha spiegato l’ingegnere Mauro Colombi di ALMAN 2000 - di porte in cui l’aspetto estetico doveva essere più vicino possibile alle richieste degli architetti. Importante è anche l’abbattimento acustico che sono in grado di fornire. Si è scelto per questo motivo di installare una doppia lastra di vetro sia all’interno che all’esterno”.
Le porte hanno un chiudiporta integrato e la chiusura con elettromagnete comandato da una centrale. Le ante hanno dimensioni 1.260x2.100 mm, spessore 54 mm e il peso è di 140 kg. Dimensioni e peso davvero considerevoli che spiegano l’utilizzo di speciali cerniere Simonswerk.

Per ogni porta sono state utilizzate le cerniere Simonswerk TECTUS TE 640 3D A8 in finitura Cromo Satinato. Grazie allo sbraccio notevole che permette di installare anche vetrature importanti e spesse fino a 8 mm e alla portata elevata fino a 160 kg, queste cerniere sono la scelta ideale per movimentare in sicurezza le ante installate al Campus Bocconi. I sistemi di cerniere a scomparsa TECTUS sono certificati CE, UL e ANSI e grazie al sistema di scorrimento esente da manutenzione possono raggiungere anche un milione di cicli di apertura. Comodamente registrabili sui tre assi, garantiscono un angolo di rotazione dell’anta fino a 180° e sono disponibili in 16 finiture di pregio.
“Di tutti i componenti della porta - ha aggiunto Luca Marcon direttore commerciale di Simonswerk per l’Italia -, le cerniere sono sempre state le meno considerate. Le normative europee e internazionali però oggi impongono scelte diverse. Scelte che vedono la cerniera al centro di un processo produttivo e progettuale della porta e del serramento che deve garantire prestazioni nel lungo periodo. L’architettura poi, da diversi anni sta cambiando il suo approccio all’edilizia. Sempre più vetrate ampie. Sempre più ante di dimensioni fuori dagli standard. Sempre più profili sottili alla vista ma al contempo spessi e di conseguenza ante sempre più pesanti”.
Ecco allora che la cerniera, fulcro di rotazione e motore della porta, acquista importanza e deve essere considerata attentamente in fase di progettazione e sviluppo. La rotazione che offre deve essere fluida e senza cigolii. Una rotazione che deve essere garantita nel lungo periodo e ben oltre i termini di garanzia prescritti dalla legge. Questo è particolarmente importante negli edifici pubblici come quelli del Campus della Bocconi dove la frequenza di apertura delle porte è molto elevata e i modi in cui le persone interagiscono con le porte sono molto vari.

©Dario Tettamanzi