year: 2019

Per chi ancora dubita, la crisi del coronavirus ha fornito la prova inconfutabile che Internet ha rivoluzionato il mondo del lavoro: per molti di noi, il posto di lavoro può ora essere ovunque, prima di tutto a casa. Come suggerisce il nome, Seconda Casa, la
Azienda britannica di coworking fondata nel 2014 da Sam Aldenton e Rohan Silva, traffica sull'idea (forse ormai obsoleta?) che l'ufficio debba evolversi per diventare una sorta di residenza secondaria: gli uffici classici sono costosi e di vecchia scuola, lavorare a casa si traduce in una solitudine improduttiva, quindi perché non combinare le due cose? Il risultato è una tipologia rilassata, giocosa, ibrida, dove creativi e imprenditori si mescolano e si impollinano in un alveare di spazi concepiti per gruppi di piccole e medie dimensioni. Questa è la formula che Second Home ha lanciato con successo in sei sedi in tutto il mondo, da Londra a Lisbona a Los Angeles, dove Second Home Hollywood ha aperto lo scorso settembre.

Ciò che distingue Second Home da concorrenti ben più grandi come WeWork (che gestisce oltre 4 milioni di metri quadrati in 845 sedi in tutto il mondo) è la scelta dell'architetto: le prime cinque sedi sono state realizzate dal team di marito e moglie SelgasCano, fondato a Madrid da Lucía Cano e José Selgas nel 1998, mentre la sesta e più recente, London Fields, è stata l'opera di Estudio Cano Lasso, di cui Lucía Cano è anche partner. A Second Home Hollywood, la predilezione di SelgasCano per il colore, le piante e il plexiglas ha trovato ancora una volta l'opportunità di esprimersi, ma il clemente clima californiano ha permesso loro di fare un passo avanti e spingere le loro ossessioni al limite.

Come gli altri progetti di SelgasCano per l'azienda, Second Home Hollywood è una conversione - in questo caso della sede centrale di Paul Williams della Assistance League of Southern California del 1964. Come è loro abitudine, gli architetti hanno spogliato l'edificio per riempirlo di una miriade di piante d'appartamento, divisori in plexiglas, moquette arancione brillante e bizzarri arredi su misura. Ma è stato nei 4.600 metri quadrati di terreno, un tempo un parcheggio, che hanno potuto lasciar volare e dare libero sfogo alle loro fantasie. "Second Home Hollywood ha sostituito l'hardscape con il paesaggio", proclama SelgasCano.