Provate a immaginare di entrare in una stanza ed essere colpiti da un luccichio, un bagliore che ci sembra familiare ma che non ci aspetteremmo di trovare in un luogo espositivo. Una sensazione sale, un qualcosa di antico, forse anche più antico e profondo delle sensazioni stesse. Vediamo un bagliore di luce su uno strato scultoreo che si espande nell’ambiente, è un bagliore simile a ciò che percepiamo quando siamo al mare, quando il nostro occhio viene colpito dalla rifrazione della luce sull’acqua. La luce colpisce l’acqua generando due fenomeni diversi, una alchimia fra due elementi naturali: la luce che diminuisce in velocità entrando nell’acqua e il suo riflesso che colpisce noi che la guardiamo. L’acqua diventa così una soglia fra due mondi, fra la vita della luce sotto l’acqua e la vita sopra. Un fenomeno che gli artisti hanno da sempre cercato di cogliere, nel costante tentativo di indagare il mistero della natura, l’intreccio di fenomeni che rendono così speciale il nostro essere nel mondo.

©Davide Arcuri

Su questa linea si pone Quayola, in continuità con la sua ricerca precedente ma con delle novità. Quayola lavora da anni su come la storia della rappresentazione ha affrontato fenomeni naturali. Per questo egli ha sviluppato un linguaggio specifico, una ricerca, ormai quasi ventennale, che lo ha portato a essere conosciuto a livello internazionale. Il ciclo della natura, in particolare, che si è sviluppato attraverso ciò che egli chiama “landscape painting”, ha preso sempre forma di grandi installazioni video. Se guardiamo a lavori quali Storms la dimensione monumentale ad alta definizione del video porta a un coinvolgimento corporeo attraverso il movimento, un rapporto che instauriamo con lo schermo e con i suoni che si espandono nell’ambiente. Eppure, ciò che vediamo quando entriamo nella stanza di Glint ha un qualcosa di nuovo. In questo caso, la rappresentazione di un fenomeno naturale è data dal rapporto che si crea fra la rifrazione della luce su superfici scultoree create dall’artista stesso. Percepiamo il movimento, ma non lo vediamo, non c’è video, c’è solo scultura, luci, e oscurità della sala espositiva. Un passaggio stilistico e poetico da parte dell’artista che può rappresentare una nuova linea di ricerca. Siamo al di là dello schermo, in una nuova atmosfera che rimanda alla dimensione dei lavori precedenti di Quayola rinnovandola attraverso un approccio installativo site specific, una scenografia immersiva e coinvolgente.

©Davide Arcuri

Questo è il nuovo progetto di Quayola, punto di lancio dello spin off dell’azienda Ceramiche Refin dedicato all’audacia nell’arte contemporanea. Di audacia qui ne abbiamo tanta, il voler spingersi oltre i limiti del linguaggio artistico, aprire territori di sperimentazione e di ricerca nuova. Questo è Refin DTS - Daring Art Explorations, un progetto sviluppato sulle orme del precedente DTS - Design Tale Studio, dedicato al design. La volontà è quella di puntare ad artisti che stanno sviluppando una riflessione sul nostro presente, che aprono temi di ricerca innovativa, che comprendo i processi della nostra società ipertecnologica. Ma l’audacia è anche quella dell’azienda, un’azienda specializzata in superfici ceramiche, leader del settore in quanto ha sempre cercato strade non battute, senza mai fermarsi sul successo conquistato.

©Davide Arcuri

Refin DTS - Daring Art Explorations vorrà perseguire queste direzioni, e lo fa attraverso la produzione di un nuovo lavoro l’anno dedicato a un artista internazionale, presentato nella sede Refin Studio, prestigioso spazio in Brera ex studio di Sottsass Associati, per poi portare l’opera realizzata in giro nel mondo in contesti prestigiosi.