Latina
courtesy Alfonso Femia Atelier(s) ©AF517

Il 5 marzo scorso è stato presentata alla Commissione Urbanistica e a tutti gli stakeholders, la proposta di pianificazione del centro storico di Latina.

Un programma per step che vede nel 2032, in occasione dei 100 anni dalla fondazione, la prima tappa di un percorso di trasformazione proiettato a lungo termine. Committente il Comune di Latina.

Il progetto propone una vera e propria metamorfosi che cambierà il paradigma urbano della città. Fondata nel 1932, l’impianto della città segue il modello gerarchico dell’organizzazione degli spazi, traduzione architettonica della retorica di regime. La proposta, elaborata da Alfonso Femia / Atelier(s) Alfonso Femia, Emilio Ranieri Ingegnere e Studio Ingegneria Architettura Romagnoli, ripensa le soluzioni urbanistiche e infrastrutturali per trasformare la città impermeabile e densa in un ambiente vivibile e accogliente.

LA CITTÀ DENTRO IL SUO TERRITORIO

Per raccontare il progetto serve comprendere non solo il contesto puntuale del centro storico, ma lo scenario urbano nel suo insieme. Latina è una città cresciuta e balzi, senza un reale controllo sulla sua espansione. Fino agli anni Ottanta del secolo scorso, si è sviluppata grazie ai finanziamenti della Cassa del Mezzogiorno che hanno stimolato investimenti e pianificazioni industriali nei settori agroalimentare e farmaceutico, senza mai perdere la peculiarità dell’attività agricola.

L'immaginario dell'Acqua Latina ©AF517

L’abolizione della Cassa ha generato un rallentamento, quasi una regressione dello sviluppo urbano e l’avvio di una fase di crescita dell’attività terziarie che però ha prodotto risultati fondati sulla prosecuzione di processi e progetti nati nella precedente fase più che sulla spinta di nuovi settori e nuove idee.

Piazza del Popolo e piazza della Libertà sono i due poli intorno ai quali si sviluppa il centro storico, caratterizzato da architetture di regime.

Due assi principali, uno Roma-Terracina, l’altro Monti Lepini-mare sono stati gli elementi generatori di tutto l’impianto urbano.

Il quadro attuale rivela una mobilità prevalentemente automobilistica, una scarsa attenzione allo spazio pubblico e al verde, frammentati e senza qualità apprezzabile per i cittadini, la mancata valorizzazione sia degli scenari ambientali, sia delle opere idrauliche e delle interconnessioni tra le linee d’acqua, sia del notevole patrimonio architettonico. Sono punti focali, dimensioni identitarie che saranno le generatrici della riqualificazione urbana.

LE LINEE D’ACQUA: LA RICERCA DI ALFONSO FEMIA

Alfonso Femia, da anni, sviluppa una ricerca sulle linee d’acqua e sulle intersezioni progettuali tra acqua e territorio.

Le linee d’acqua sono il tratto comune a tutto il mondo mediterraneo: il mare e le sue linee di costa, lo spartiacque tra i fiumi, i corsi d’acqua alla loro origine che si sviluppano nelle linee di crinale e le acque di risorgiva, gli alvei fluviali, le fiumare e le corrispondenti linee di piana. L’acqua mediterranea interseca il progetto dell’architettura, del paesaggio, della narrazione, dell’arte; condiziona e governa tutti i modelli sociali ed economici. Le linee d’acqua possono essere assunte come minimo comun denominatore di una riflessione contemporanea, aggiornata ai temi del clima. Questa peculiare conoscenza progettuale ha contribuito alla costruzione di un approccio specifico particolarmente coerente con le caratteristiche del territorio.

Le opere di bonifica dell’agro pontino sono state un monumentale progetto di trasformazione. Al netto delle revisioni ambientali contemporanee, hanno permesso lo sviluppo sia agricolo, sia urbano e periurbano della città.

A Latina, l’acqua, grande filo conduttore del territorio italiano, emerge in un racconto che esce dalle linee più conosciute, quelle dei fiumi e del mare e si rivela in un’inconsueta capacità generativa dell’abitare urbano.

ABITARE LA CITTÀ

Latina
courtesy Alfonso Femia Atelier(s) ©AF517

Secondo la strategia progettuale condivisa dal team che introietta la sostenibilità ambientale come conditio necessaria, la proposta di ridisegno si focalizza sul recupero della memoria storica delle linee d’acqua, sulla connessione fisica ed emotiva agli ambienti urbani attraverso il ripensamento degli spazi pubblici e delle aree verdi.

Obiettivo dichiarato è l’impatto sociale del piano di rigenerazione: una Latina del futuro, fruibile, vivibile, una “casa” collettiva che contenga dimensioni intime e spazi di aggregazione, sulle tracce della propria memoria.

La camminabilità e la fruizione dolce dei percorsi sono fattori che si combinano alla riorganizzazione dello spazio urbano e delle aree verdi per ottenere la riconnessione necessaria per l’esplorazione e la scoperta dei luoghi e per il comfort urbano: piste ciclabili, percorsi pedonali, trasporto pubblico efficiente, piazze alberate, aree verdi, luoghi di socialità aperti a tutti, con attenzioni “invisibili” ma sostanziali per la qualità dell’ambiente, suoli permeabili e corridoi verdi per ridurre le isole di calore.