area 127 | identity of the landscape

architect: OBR – Paolo Brescia, Tommaso Principi

location: Crotone, Italy

year: 2011

Il progetto nasce dal Concorso internazionale di idee promosso con i fondi della Comunità Europea dal Comune di Crotone nel 2003, nell’ambito del programma di iniziativa comunitaria Pic Urban. Oggetto del concorso era la creazione di un parco avente come tema la figura di Pitagora nella Kroton del VI secolo A.C.
L’intervento è collocato all’interno del Parco Pignera su un’area di 18 ettari di proprietà comunale situata sulle pendici di un rilievo collinare ai margini della città. Nelle intenzioni dell’amministrazione il progetto deve rappresentare una forza attrattiva per il turismo culturale internazionale, attivando uno sviluppo economico e sociale per la città. Per questo motivo esso agisce su due livelli: globale proponendo la valorizzazione dell’identità storico-scientifica di Pitagora, locale avviando un processo di riqualificazione urbana del tessuto compreso tra il centro storico e la periferia di recente formazione.
L’architettura del museo si pone come obiettivo la realizzazione di un nuovo paesaggio morfologicamente radicato al suolo attraverso uno spazio parzialmente ipo-epigeo che si integra nel monte attraverso la continuità della copertura con l’orografia esistente, quasi a voler riprendere il profilo della collina.
La relazione tra architettura e paesaggio viene enfatizzata negli spazi interni del foyer e della caffetteria che inquadrano il panorama esterno.Alla struttura museale è possibile accedere sia dal livello inferiore attraverso un percorso ascensionale dalla città, sia al livello superiore mediante un percorso discendente dal monte. Una promenade architecturale a spirale gestisce la distribuzione delle funzioni museali interne (foyer, sale espositive permanenti e temporanee, laboratori didattici, uffici, caffetteria), accompagnando in modo fluido e continuo il visitatore fino alla copertura-giardino che si trasforma in piazza all’aperto. Essa è concepita come belvedere sul parco e la città, luogo di socializzazione dove il limite tra funzione espositiva, piazza e giardino è connotato dall’uso degli utenti.
Situato nella prima periferia sud-est di Crotone, il progetto per i Giardini e il Museo di Pitagora
è parte di un più ampio progetto finalizzato a ripopolare con nuove funzioni pubbliche le aree urbane ai margini della città.
L’obiettivo è realizzare una passeggiata alberata che abbia come estremi il castello cinquecentesco Carlo V da una parte e il Parco Pignera (che ospiterà i Giardini e il Museo di Pitagora) dall’altra, istituendo così un chiaro legame tra il centro storico e la città di nuova espansione. È previsto che il Parco Pignera divenga il nuovo polmone verde della città. Mediante soluzioni paesaggistiche – quali l’anello di vegetazione alla base della collina e il sistema di collegamento pedonale alle direttrici del tracciato urbano – sarà possibile una maggiore connessione tra le diverse parti di città.I musei interattivi di nuova generazione e gli science centre dimostrano il potere attrattivo che la scienza può avere sul grande pubblico, diventando richiamo per una nuova forma di turismo culturale.
Il progetto propone un programma articolato che affianca scienza, arte, natura, storia, filosofia, matematica e musica, privilegiando le suggestioni e la ricerca dell’armonia tra le varie discipline.
I giardini e il museo operano due ruoli diversi e complementari: i giardini sono il luogo ove le idee sono più (rap)presentate che spiegate; il museo, invece, è il luogo per la riflessione e l’approfondimento dei temi anticipati nei giardini attraverso exhibit interattivi, video, etc.
Da un punto di vista botanico, il progetto dei giardini di Pitagora ha il fine di generare un aumento della biodiversità attraverso ambienti, specie vegetali e micro-ecosistemi in sintonia con la naturalità del luogo. È stato previsto uno screening delle specie in base all’adattabilità, privilegiando essenze proprie dell’areale. Alle piante è affidato il compito di evidenziare i cicli delle stagioni con fioriture estive e viraggi autunnali; il loro sviluppo nel tempo determina il processo di trasformazione del parco. La figura di Pitagora diviene il percorso ideale per coniugare la cultura classica della Magna Grecia al pensiero scientifico moderno che, attraverso Fibonacci e Keplero e poi Wiles e Witten, conduce fino ai giorni nostri. Non si tratta però di un museo statico e tradizionale. Il percorso espositivo è costituito da exhibit hands-on, studiati per essere letteralmente usati dall’utente che stabilisce con essi un rapporto fortemente interattivo, favorendo in questo modo l’autoapprendimento e il ragionamento autonomo.