location: Museo Novecento

year: 2019

Dal 20 aprile 2018 il Museo Novecento ospita periodicamente Paradigma – Il tavolo dell’architetto, una rassegna di incontri che si svolgono nell’ala destra del loggiato del museo e vedono protagonisti celebri architetti, collettivi e studi di architettura del panorama contemporaneo. Strumento per eccellenza della pratica dell’architetto, il tavolo di studio rappresenta ciò che per il pittore è il cavalletto e per il musicista lo spartito, ovvero il supporto della creazione. La sistemazione del tavolo racchiude in sé l’organizzazione mentale della persona che ci lavora e, si ritagliano il proprio spazio oggetti legati ai rapporti personali, alle idee, alle abitudini; piccole madeleine che schiudono la memoria al mondo del design e della progettazione. L’architettura entra, dunque, da protagonista al Museo Novecento, edificio che, affacciandosi su piazza Santa Maria Novella, assume il ruolo di trait d’union tra le opere d’arte esposte all’interno e uno dei massimi capolavori dell’architettura rinascimentale: la facciata della chiesa opera di Leon Battista Alberti. Protagonista del settimo appuntamento è Michele De Lucchi che porta in mostra “Earth Stations”, un progetto di ricerca nato nel 2018 che si concentra sull’evoluzione del concetto di funzione nell’architettura e il bisogno di edifici simbolici rappresentativi. Una ricerca anticipata dai Templi per la Natura che avevano lo scopo di celebrare attraverso luoghi iconici la natura nelle sue manifestazioni più straordinarie. Ripensare al senso sociale dell’edificio è un pensiero che per De Lucchi viene da lontano. Già nel libro “12 racconti con casette” si immagina una architettura inserita in una serie di paesaggi con l’intento di comunicare speranza e ottimismo. Come lui stesso dice: “una delle domande che mi pongo frequentemente è cosa vogliono veramente gli uomini? Cosa diamo all’uomo?”. Ecco che dalla esperienza delle casette intagliate con la motosega, simbolo di una ricerca sul tema dell’abitare, si arriva con le “Earth Stations” ad una evoluzione più ampia legata sempre al tema dell’abitare ed alla qualità della condizione di vita dell’uomo sulla Terra, ma questa volta ampliata di scala e legata al rapporto Uomo-Natura-Tecnologia. Le prime Earth Stations, chiamate Originals, si riferiscono a nuovi luoghi di lavoro ed edifici per servizi pubblici. Nella versione Many Hands si immaginano cinque tipologie di Stazioni, una per ogni condizione climatica – desertica, temperata, continentale, polare, tropicale – che hanno come scopo quello di amplificare il significato del rapporto dell’uomo con la Terra. Nuove “visioni architettoniche” non più distanti dalla loro funzione ma che aiuteranno l’uomo a sviluppare sempre di più la sua attitudine allo scambio reciproco e a ogni forma di creatività e artigianalità.

Quando
21.XI.2019 – 15.IV.2020
Dove
Museo Novecento, Firenze
tel. +39 055 286132
museonovecento.it