area 118 | condominium

architect: Formafantasma/Nodus Rug

location: The Netherlands, Italy

Formafantasma

area: Simone Farresin e Andrea Trimarchi, in arte “Formafantasma”. Da dove proviene questo nome?
Formafantasma: Al nome Formafantasma siamo molto affezionati perché lo abbiamo deciso ancora prima di avere lo studio e di trasferirci in Olanda, quando ancora i nostri lavori erano più grafici e bidimensionali. Il nome riferisce al nostro approccio concettuale dove la forma di volta in volta può cambiare, adattarsi al contenuto. Se pensi ai nostri oggetti molto spesso le forme utilizzate sono degli archetipi.
area: Avete studiato entrambi all’Isia di Firenze, poi alla Design Academy di Eindhoven. Cosa pensate del vostro percorso di studi? Chi sono stati i vostri “guru”?
Formafantasma: Sì, abbiamo studiato entrambi all’ISIA e poi alla Design Academy di Eindhoven. Lì ci siamo applicati con un portfolio congiunto e siamo stati accettati come team. La decisione di continuare gli studi fuori dall’Italia è stata dettata dal fatto che trovavamo il modo di lavorare dei designer della nostra generazione in Olanda, più simile a noi e al nostro modo di esplorare il design come disciplina. Ad Eindhoven abbiamo approfondito la nostra attitudine concettuale e avuto modo di esplorare maggiormente tematiche non necessariamente o direttamente legate alla produzione di massa. Non abbiamo guru.
area: Quando avete deciso di “migrare” in Olanda perché avete mantenuto un nome italiano?
Formafantasma: Perché no?! Nonostante utilizziamo un nome italiano abbiamo difficoltà a definirci in termini nazionalistici. Ci sentiamo italiani e alcuni nostri lavori riferiscono direttamente a elementi appartenenti alla cultura Italiana (come per esempio in Moulding Tradition) ma non sapremmo dire precisamente quali sono tali influenze. Come progettisti abbiamo un profondo rispetto per quelle aziende italiane che hanno saputo dimostrare il valore del design nella società e nella produzione come per esempio Flos e nel passato Olivetti.
area: Com’è lavorare insieme? Come vi dividete i compiti?
Formafantasma: A livello creativo lavoriamo sempre assieme, pertanto non sapremmo dire in che modo dividiamo i compiti. A livello burocratico Andrea si occupa più di mandare mail e mantenere i contatti con fornitori, clienti, giornalisti ecc. mentre Simone tende ad occuparsi di più di telefonate, interviste o conferenze. area: Alla base dei vostri progetti c’è sempre uno studio approfondito dei materiali e delle tecniche, ma soprattutto l’ispirazione alle altre discipline. Quale vostro progetto ha richiesto uno sforzo maggiore?
Formafantasma: Botanica, commissionato da Fondazione Plart ci ha richiesto un lungo periodo di ricerca. Il lavoro riporta alla luce alcuni polimeri di origine vegetale utilizzati prima dell’avvento del petrolio.È stato rischioso ma affascinante dedicare un periodo relativamente lungo a ricercare materiali praticamente scomparsi.
area: Quali studi ci sono alla base della serie di arazzi “Migration”?
Formafantasma: Abbiamo lavorato in diverse fasi. Prima di tutto abbiamo mandato agli artigiani una serie di schede tecniche con richieste specifiche. Per esempio di utilizzare spessori diversi di lana o punti drasticamente insoliti. Volevamo assicurarci di poter ottenere una superficie interessante a livello tattile, che ampliasse le possibilità espressive del piccolo punto. Altra parte fondamentale la ricerca sui colori. Non eravamo per nulla soddisfatti dei primi campioni. I colori erano molto contrastati con un effetto “pixel“. A questo punto del progetto eravamo a ridosso della presentazione al Salone di Milano e, non avendo tempo di produrre altri campioni, abbiamo scelto personalmente tre cartelle colori (trenta colori per tappeto) di filati di lana. È stato rischioso ma quando abbiamo visto il risultato siamo rimasti più che soddisfatti.
area: “Migration” è il risultato di una commissione dell’azienda italiana di tappeti Nodus: preferite lavorare su commissione o proporre i vostri progetti alle grande aziende?
Formafantasma: Non abbiamo mai proposto nulla a nessuna azienda né galleria. La collaborazione è decisamente migliore se è l’azienda a contattare il designer.
area: Com‘è andata la collaborazione con Nodus?
Formafantasma: Benissimo! Andrea Galimberti è un partner fantastico con un entusiasmo raro. Andrea oltre ad essere estremamente professionale, ha il pregio di credere profondamente nel lavoro dei designer. Non avremmo potuto chiedere di meglio.
area: A cosa state lavorando attualmente e per quali marchi?
Formafantasma: Al momento abbiamo appena concluso un lavoro presentato a Design Miami/Basel con Gallery Libby Sellers. Oltre ad alcuni progetti per gallerie stiamo cominciando un lavoro per una grossa azienda italiana. Non possiamo in ogni caso dire altro.

Nodus Rug

area: Nodus fa parte dell’azienda Il Piccolo, nella quale si inserisce come un laboratorio di sperimentazione: quando è nata l’idea di questo progetto?
Andrea Galimberti: L’idea di fare design c’è sempre stata ma non avrei mai pensato di produrre tappeti. Arredando case di prestigio in tutto il mondo ho notato che c’era un buco di mercato nel settore del tappeto contemporaneo di alto livello; bellissime case contemporanee con tappeti persiani antichi e nessun’altra opzione.
Nel 2008 ho pensato di chiedere, quasi per gioco, a Italo Rota, col quale collaboriamo per la realizzazione delle boutiques Just Cavalli, il primo progetto e da li sono partito. Mi si è accesa una lampadina ed ho cominciato a viaggiare e studiare selezionando le migliori manifatture al mondo.
area: Nodus “intreccia
lana e seta,
forme e colori,
passato e futuro,
oriente e occidente,
artigianato, arte e design”: crede che sia possibile raccogliere tutti questi aspetti in un tappeto?
Andrea Galimberti: Assolutamente sì e l’ho dimostrato. Abbiamo realizzato tappeti di ogni genere e fattura con materiali tradizionali e di ricerca, abbiamo reso partecipi le popolazioni lontane tanto quanto i designer. In particolare nel caso di Formafantasma abbiamo ridato vita ad una tecnica quasi abbandonata chiamata piccolo punto, di origine portoghese. Andrea e Simone non solo l’hanno reinterpretata nei motivi ma hanno aggiunto accessori fatti a mano in Italia, come i bottoni, e ripercorso tutta la loro storia usando diversi tipi di ricamo. Un perfetto esempio in cui Nodus ha intrecciato design, colori, culture, arte e design. area: I tappeti Nodus assomigliano più a sculture che a tappeti veri e propri: quanto è importante per voi la qualità rispetto alla produzione di massa?
Andrea Galimberti: La qualità e l’eticità del prodotto sono costanti dalle quali non possiamo prescindere. Sono convinto che tutto il lavoro e l’attenzione che poniamo nelle nostre realizzazioni siano apprezzati dalle persone. Il recupero delle tradizioni e il saper fare manuale possono solo dare un valore aggiunto al prodotto.
area: Il fatto di coinvolgere famosi designer è stata una scelta dettata dalla strategia di marketing aziendale fin dall’inizio o è un’evoluzione recente?
Andrea Galimberti: Direi che a questa domanda risponda la collezione stessa. Fin dal primo anno sono stati presenti nomi di professionisti di livello internazionale che poi nel secondo e terzo anno hanno continuato ad aumentare.
area: Commissionate i prodotti ai vostri designer o lavorate anche sulle proposte che ricevete direttamente da loro?
Andrea Galimberti: Volutamente non poniamo limiti sui progetti, non siamo un’azienda di industrial design. Quello che chiediamo ai designer è la loro massima espressione senza alcun limite o quasi; vogliamo la loro interpretazione del tappeto contemporaneo.
area: Com’è nata la collaborazione tra la vostra azienda e i Formafantasma?
Andrea Galimberti: Dal reciproco apprezzamento. Ho mandato un’e-mail ed ho chiesto se potesse essere interessante per loro collaborare con me, mi hanno risposto con entusiasmo ed abbiamo iniziato a lavorare. Ad oggi posso dire che sono molto contento di averli incontrati, sono due talenti naturali.
area: Con quali designer avete collaborato in passato e con chi pensate di lavorare dopo i Formafantasma?
Andrea Galimberti: Tanti designer giovani e meno giovani, famosi e non, volutamente con diversi background di formazione; anche in questo mi piace sperimentare e provocare. Per l’anno prossimo avrò nuove collaborazioni con designer come Aldo Bakker, Kiki Van Eijck, Jaime Hayon, Studio Job ed altri.

Andrea Trimarchi and Simone Farresin are Studio Formafantasma. The collaboration between the two started during their BA in communication design, illustrating books and magazines. Their interest in product design developed at the IM master course at Design Academy Eindhoven, where they graduated with a thesis based on traditional sicilian folk craft. The work of Studio Formafantasma touch relevant design issues such as the role of design in folk craft, the relationship between tradition and local culture, a critical approach to sustainability, and the significance of objects as a cultural vector.
Andrea and Simone believe in the role of the designer as a bridge between craftwork, industry, user and objects. From this inbetween position the studio is interested in creating a design practice that merges craft and industry, local necessity within the global context and on a conceptual level, to stimulate a more critical and conscious relationship of the user with objects. Works by Formafantasma are part of the collection of: Droog design, Rossana Orlandi gallery in Milan, Moss gallery Ny, Nodus rugs, Dilmos gallery and Libby Sellers gallery.

Nodus is a craft workshop with a cultural plan: the oldest traditions and knowledge in the art of carpet design are reinterpreted using the vision of the most innovating Designers and Architects, producing only unique pieces, promoting through events and publications in order to spread the knowledge to all about the new shapes and forms of a piece that has accompanied man since antiquity. Craftsmanship: Il Piccolo has selected from the best producers in six countries of the world (Nepal, Pakistan, India, Turkmenistan, China and Turkey), visiting them one by one, verifying materials, techniques, expert craftsmen and ethical production. Each carpet from Nodus will be a unique piece, entirely made by hand, including the packaging. Designers, Architects and Artists: even before beginning, Nodus had gathered the enthusiasm and support from some of the biggest Italian and foreign brand names.