Un bagno  a diretto contatto con la natura esterna per un casa che sembra un guscio trasparente “appoggiato” in un bosco.

Anticonformisti nella loro tipologia distributiva senza regole imposte, dalle candide linee minimali e algidi nei materiali: così sono gli spazi dedicati ai bagni progettati dall’architetto Joseph Herrin degli Heliotrope Architects, studio di Seattle lontano anni luce dal progettare secondo rigidi schemi convenzionali. Herrin ha pensato, per questa casa nelle Orcas Island, un gruppo di isole spettacolari al largo dello stato di Washington, in America, di creare una casa che sembrasse senza confini, “appoggiata” nel vero senso della parola in un bosco tra il mare e il prato, senza abbattere nessun albero e senza scavi. D’altra parte, quando la proprietaria, l’interior designer Rysia Sucheca, e suo marito hanno scelto gli Heliotrope per progettare la loro casa, avevano l’intenzione di non affidarsi a un progettista solo per disegnare un’abitazione, ma erano sicuri di trovare anche chi avrebbe tradotto in architettura le loro scelte di vita. E così, lo studio ha realizzato una casa che è come un guscio trasparente, affacciata verso l’esterno, e con una serie di eco-soluzioni che la rendono in equilibrio con il selvaggio verde che la circonda. Proprio per queste scelte, la tavolozza dei materiali e dei colori è semplice, come a svolgere un ruolo subordinato per l’ambiente naturale: vetro, pietra e accenti di metallo sono gli elementi di ogni locale, anche dei tre bagni, uno della camera da letto principale e due delle suite per gli ospiti. Questi tre spazi dalla stessa impronta non sono ambienti confinati e delimitati ma, al contrario, sono interconnessi tra loro e disposti senza filtri verso gli altri spazi da vivere.

La camera da letto principale ha un’ intera parete organizzata con un lungo mobile contenitore su misura e doppi lavabi in ceramica bianca, all’estremità del mobile, scavati nel top di marmo. Tutto firmato Lacava. Sopra i lavabi, lungo la parete, si alternano lastre in vetro opaco e pannelli a specchio. A terra invece è stato posato un pavimento a doghe di ontano, essenza ricavata da alberi già abbattuti e lavorati sull’isola. In un ambiente adiacente alla camera da letto, aperto su doppi lati, è stato ricavato uno spazio che, come in gioco di matrioske, contemporaneamente ne contiene tre: uno con vasca, uno con un minilavabo e sanitario e uno che si trasforma in maxi box doccia. Questa è una casa pensata principalmente per l’estate, quindi non sono previsti sistemi di riscaldamento e tutto è programmato per affacciarsi verso il giardino esterno. La vasca è un modello free-standing rettangolare di Wet Style, BC-04 della Cube Collection, con rubinetteria da terra firmata Dornbracht. La luce naturale, quasi totalmente priva di barriere, inonda lo spazio, amplificata dalle superfici del pavimento e delle pareti a tutt’altezza in marmo bianco venato di grigio. Per avere una luce artificiale che creasse lo stesso effetto nelle ore notturne, a soffitto è incassata una serie di luci a faretto di Axis Lighting che creano una luminosità diffusa. Un setto di cristallo completamente trasparente divide la vasca da due spazi più piccoli, con una porta a battente che si apre sul box doccia, con soffione a parete di Dornbracht. Nell’altro spazio invece, aperto verso il corridoio attraverso una porta scorrevole sempre in cristallo di Raumplus, c’è un piccolo lavabo e un sanitario a sospensione di Lacava. Unica concessione all’algida matericità di tutto lo spazio è il portaoggetti mobile in legno scuro della vasca.

Le doppie suite per gli ospiti sono state posizionate all’estremità della villa, e sono perfettamente simmetriche. Le due camere da letto hanno spazi con sanitari e lavabi e un ampio locale doccia in comune, comunicante. Come nella camera padronale, anche nelle suite i pavimenti sono a listelli di legno ma si interrompono oltrepassando la soglia dei bagni. Una porta scorrevole in cristallo a scomparsa, di Raumplus, si apre verso un ambiente essenziale, dalle dimensioni minime. Questi doppi spazi identici sono rivestiti in marmo e hanno solo un lavabo e un sanitario, posti uno di fronte all’altro, di Lacava. Le docce invece sono posizionate lungo una vetrata che si rivolge all’esterno, in parte schermata per proteggere la privacy di chi si trova sotto il getto d’acqua. Sono doppie docce a pavimento, sempre di Lacava. La parete opposta, rivestita in marmo, è invece scavata con due nicchie porta oggetti e attrezzata con un lungo porta salviette in acciaio.

Joseph Herrin fa parte, insieme a Mike Mora, dello studio Heliotrope, con sede a Seattle. Progetta opere contemporanee di architettura che trascendono stile e tendenza ed è focalizzato sul lavoro nei settori residenziali, commerciali e pubblici. Attenti all’ambiente, gli Heliotrope Architects seguono un processo di progettazione radicato in una conoscenza approfondita delle qualità sociali, culturali e fisiche uniche per ogni intervento.