Lanciato a inizio anno da Gibus per la progettazione del nuovo headquarter dell’azienda, il concorso The Sun Factory ha proclamato il vincitore. Ad aggiudicarsi il contest - per il quale la nota PMI aveva selezionato alcuni tra i più premiati progettisti under40 del Veneto, con l’obiettivo di dar voce ai talenti dello storico territorio in cui opera - è lo studio di architettura trevigiano Demogo, che si è distinto con una proposta che punta su un sapiente dialogo col paesaggio circostante, un’interpretazione iconica della mission e dei valori aziendali, nonché una lettura d’avanguardia in chiave di sostenibilità.
A esaminare i lavori pervenuti, presentati da cinque team - oltre a Demogo, hanno partecipato gli studi AMAA, Didonè Comacchio, ETB, MIDE - è stata una poliedrica giuria composta non solo dalla famiglia Bellin-Danieli, da quasi quarant’anni alla guida dell’azienda Gibus, ma anche da Enzo Siviero, Rettore dell’Università E-Campus, Antonio Buggin dell’Università di Architettura IUAV di Venezia e infine Giuliano Marella della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Padova; insieme, i membri della giuria hanno valutato le proposte, tutte ad altissimo valore, nonché pienamente rispondenti ai driver di progettazione indicati dall’azienda, vale a dire in primis sostenibilità e attenzione al territorio.

Il progetto realizzato da Demogo - dichiara Alessio Bellin, Amministratore Delegato di Gibus - ci ha convinto per la sua capacità di interpretare in modo virtuoso il rapporto tra gli edifici e il delicato paesaggio in cui si inserisce, dominato dai Colli Euganei. La nuova sede spiccherà come landmark riconoscibile, ma sarà soprattutto un grande organismo architettonico capace di trasmettere i valori aziendali: il progetto, infatti, non propone solo una fabbrica ma un vero e proprio campus dell’innovazione, in cui tutte le persone che vi operano possano sentirsi pienamente parte di una comunità, lavorando in armonia e a contatto con l’ambiente naturale della campagna veneta e dei vicini colli”.
La nuova sede di Gibus sorgerà a Teolo, in provincia di Padova, proprio ai piedi dei Colli Euganei. Su un terreno di circa 90.000 metri quadri, 3.000 metri quadri saranno dedicati a uffici, showroom e training center, mentre lo stabilimento produttivo si svilupperà su un’area di circa 22.000 metri quadri, con possibilità di ampliamenti futuri.
Non è solo la necessità di incrementare la capacità produttiva a guidare la nostra scelta di investire sulla nuova sede - sottolinea Alessio Bellin: vogliamo dotarci di nuovi spazi pienamente idonei per il progetto di sviluppo pluriennale che abbiamo in mente, in grado di ospitare e accogliere tanto i collaboratori aziendali quanto i visitatori che vogliono venire a contatto con la nostra realtà. La proposta progettuale sviluppata da DEMOGO ci permetterà certamente di raggiungere il nostro obbiettivo, attraverso una sede che risponda ai migliori standard anche in termini di sostenibilità”.
Già nelle prossime settimane sarà avviato lo sviluppo del progetto, con l’obiettivo di dar inizio ai lavori di costruzione della struttura nei primi mesi del 2022. Il nuovo headquarter, che sarà anche luogo di accoglienza e di formazione dei partner commerciali, verrà ultimato, indicativamente, nella seconda metà del 2023.

Il nuovo headquarter Gibus nella visione di Demogo

La nuova sede Gibus si fa interprete delle caratteristiche orografiche delle Selve di Teolo, poste sulle prime propaggini dei Colli Euganei. La bellezza dei rilievi che dominano il sito d’intervento (superficie 90.000 metri quadri) è il principale generatore del concept architettonico: Sun Factory (superficie 22.000 metri quadri) sarà infatti fortemente integrata al contesto ambientale, per costruire un nuovo immaginario spaziale, in simbiosi con lo splendido paesaggio dominato dalla natura circostante, del quale rappresenterà una vera e propria estensione. Il paesaggio sembrerà abitare lo spazio interno, instaurando un sapiente dialogo tra le persone e l’ambiente naturale.
Il progetto enfatizza il ruolo svolto dall’impresa nei processi di valorizzazione del territorio, offrendo l’occasione di rafforzare il brand attraverso un landmark iconico. La fondamentale funzione di protezione dal sole e dalle intemperie - tratto distintivo delle soluzioni Gibus - è evocata dalla superficie obliqua della copertura, grande elemento unitario che sembra fluttuare sopra il registro materico del suolo.
Sun Factory non sarà solo un luogo di produzione, ma un vero e proprio campus dell’innovazione che metterà a sistema design e ambiente, ricerca e industria. I diversi settori saranno in reciproca relazione fra loro, secondo un programma ibrido che favorirà l’empatia, la comunicazione e l’operatività. L’illuminazione naturale sarà protagonista della qualità degli spazi interni, funzionali e flessibili, ma anche trasparenti, inondati di luce, generatori di benessere, in linea con la mission dell’azienda.

Entrare in Sun Factory sarà dunque un’esperienza sensoriale e proporrà un percorso attraverso una continua alternanza di compressioni ed espansioni, conclusa dalla sequenza finale delle soglie di transizione fra interno ed esterno, aperte verso l’emozionante e inaspettato panorama dei colli. Costruendo relazioni dinamiche con i singoli punti di vista, l’architettura assurgerà a dispositivo di contemplazione del paesaggio. Il progetto crea un sistema unico, nel quale lo spazio abitato si pone in continuità con il manto verde che circonda Sun Factory. Soglie di transizione verticali, caratterizzate da soluzioni tecniche differenti a seconda dell’esposizione e della funzione, collegano showroom, auditorium, zone meeting, uffici, stabilimento e ristorante aziendale ai lievi movimenti del terreno circostante, ai terrazzamenti in quota, ai giardini pensili; tutto è coeso e integrato in modo naturale. Da sottolineare è poi il ruolo del suolo, che rappresenta nel progetto un imprescindibile elemento al servizio della tecnica e della sostenibilità. Le coperture verdi esprimono infatti una valenza non soltanto estetica, ma etica: oltre a svolgere funzioni molto importanti in termini energetici - il terreno è un isolante naturale che, stratificato e piantumato correttamente, protegge l’edificio dalle dispersioni termiche - drenano le acque piovane in vista del riuso per l’irrigazione.
L’architettura di Sun Factory - un corpo a L con volumi dalla geometria regolare in grado di favorire la migliore distribuzione degli spazi di lavoro - presenterà infine soluzioni in grado di proteggere gli ambienti interni dalle diverse condizioni di irraggiamento: a riguardo, il fronte sud-ovest dell’area direzionale sarà ad esempio dotato di una facciata continua trasparente, caratterizzata da lamelle schermanti e da tende a rullo integrate.
Il progetto per il nuovo headquarter Gibus - afferma Simone Gobbo, partner dello studio Demogo - è l’esito di una riflessione sul ruolo dell’impresa nel territorio, uno spazio che è sempre fisico e teorico insieme. Da quest’analisi prende vita un’architettura che supera la dimensione dell’oggetto autonomo, per trovare un radicamento profondo con un luogo e il suo paesaggio”.
L’architettura di Sun Factory - aggiunge Alberto Mottola, partner dello studio Demogo - sarà parte attiva delle diverse attività ospitate dal campus, concepito per accogliere e sviluppare una comunità di persone vocate all’innovazione, un gruppo coeso che opera in sintonia con le specificità dell’ambiente che lo ospita”.