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Il catalano Ignasi de Solà-Morales appartiene a quella cerchia di architetti letterati che hanno portato un tangibile contributo alle riflessioni sul rapporto tra storia e architettura contemporanea, erede del movimento moderno. Architetto, docente, critico - era laureato anche in filosofia - egli ha cercando di ricostruire uno stile, non inteso come canone di prefigurazioni formali, ma come relazioni contestualizzate tra teorie, correnti filosofiche e questioni estetiche, a partire dalla semiotica degli anni Settanta fino alle ultime riflessioni sul superamento del postmoderno. La mostra mette in grando evidenza gli scritti. Dai testi emerge un’idea di storia intesa come intrecci di vicende di singoli autori dalle idee forti, che si innestano in una fitta trama, dove le contraddizioni formali sono solo apparenti. Quando concorrono a un dibattito esplicito, idee e forme sono da intendersi quali facce della stessa medaglia. Il suo lavoro di progettista è legato a interventi di architettura sociale a Barcellona. Ma anche alla ricostruzione del Padiglione di Mies van der Rohe. Ogni atto e pensiero confermamo che “il problema di progettare è una questione che rimanda alla storia”. Alla mostra di materiali inediti, il Macba affianca incontri tra esponenti internazionali, che si confronttano sull’attualità del pensiero teorico.