Attraverso un'opera di ristrutturazione completa, il nuovo headquarter di K-array si inserisce nella natura del Mugello con un progetto finalizzato al raggiungimento di una dimensione identitaria capace di far assaporare ai propri ospiti una totale K-experience, un viaggio esperienziale dal forte impatto emotivo. La sede si affaccia sul grande parco comunale che costeggia il fiume Sieve: l’aspetto di una vera e propria fabbrica è stato conservato, reinterpretandolo in “chiave toscana”, per coniugare al meglio il design architettonico con l’estetica naturale del paesaggio.


In questi spazi si assimila cultura, visione e filosofia aziendale e uno stile di vita che trova la sua massima espressione intorno al tavolo, perché le pause che intervallano l’operosità produttiva e intellettuale hanno anche loro un ruolo strategico.
Il progetto della nuova facciata, degli uffici, sale conferenza, spazi di accoglienza, mensa, spazi di formazione, showroom e sale dimostrative rientrano all’interno di una strategia di marketing strutturata, che vede la progettazione architetturale come una vera e propria leva di business al pari degli strumenti convenzionali. È per questo motivo che il lavoro di ristrutturazione, iniziato circa due anni fa, ha avuto come direzione artistica la guida di Andrea Torelli, direttore marketing, e di Stefano Zaccaria, vice presidente delle vendite e del marketing, affiancati nell’interpretazione e nella resa esecutiva dall’architetto e designer Irene Bruni.

La ristrutturazione ha previsto il rifacimento della facciata, degli uffici, delle sale conferenze, degli spazi di accoglienza e dello showroom, insieme alla mensa e agli spazi dimostrativi e di formazione. Nella sede di circa 4.000 mq sono riunite tutte le funzioni di K-array, che originariamente erano suddivise e affidate a differenti aziende artigiane.
All’esterno il total black con finiture in corten segna i due ingressi principali, una pensilina che percorre una parte di facciata e un’ampia scala che guida l’accesso diretto verso l’area accoglienza al primo piano.
L’intera realizzazione mostra una scelta di materiali e colori discreti, capaci di impattare il meno possibile sullo spazio circostante, rivalorizzando l’intero complesso industriale che offre adesso una sponda più gentile al rigoglioso parco pubblico, vero protagonista della scena, e più in lontananza alla catena degli Appennini.
Dislocate sul piazzale fronteggiante la facciata sono collocate ampie fioriere fuori terra, realizzate anch’esse in corten, che accolgono alberi di ulivo e rosmarino.
La legna da ardere riposta all’interno di ingegnosi tavoli con funzione di braciere e piano in “pietra serena” testimoniano una qualità della vita fatta di relazioni e buon cibo e la lunga fila di finestre, senza soluzione di continuità, anch’esse completamente nere, sono un ampio affaccio sul parco, costituendo per i dipendenti una bellissima e rilassante immagine in continuo rinnovamento, seguendo la stagionalità del paesaggio.
La scelta dell’acciaio corten ricade principalmente per la sua capacità di unire funzionalità ed estetica. È in qualche modo un “metallo che vive”, possedendo un’incredibile potenzialità cromatica che dipende da fattori climatici e atmosferici. “Il colore non è mai uguale a se stesso, ha caratteristiche quasi organiche, adattandosi in modo naturale ai colori del paesaggio e conferendo unicità e irripetibilità a ogni singola lavorazione” affermano Andrea Torelli, Stefano Zaccaria, rispettivamente direttore Marketing e Global VP Sales & Marketing di K-array.

Entrando nell’edificio, gli arredi e le pareti di divisione degli uffici in vetro completamente trasparente sono stati progettati per favorire il confronto e lo scambio di idee all’interno di gruppi di lavoro diversi, sviluppandosi interamente intorno a importanti tavoli disegnati per recuperare antiche assi di rovere, gelosamente custodite per oltre 30 anni nel giardino di uno dei fondatori. Troviamo quindi una stanza per il reparto marketing/commerciale, una per i tecnici che offrono supporto progettuale pre e post vendita, l’ufficio amministrativo, gli acquisti, tre sale riunioni, due sale più riservate per i soci fondatori Alessandro Tatini e Massimo Ferrati e la storica sala del camino e della wall of fame, dove chiunque abbia avuto modo di collaborare con K-array ha potuto lasciare il segno del suo passaggio con la propria firma, adesso utilizzata quasi esclusivamente come sala da pranzo o per riunioni che richiedono più discrezione. Allo stesso modo anche tutta l’ala aziendale dove si fa ricerca e sviluppo, ancora in attesa di essere ristrutturata, è divisa nei gruppi di lavoro di programmatori informatici, disegnatori meccanici e ingegneri elettronici.
Lo studio degli arredi e della divisione degli spazi ha avuto come primario obiettivo la creazione di ambienti che favorissero la produttività, la concentrazione e un senso di benessere per chi avrebbe dovuto trascorrerci buona parte della giornata. Trattandosi di un’azienda che si occupa di audio e benessere acustico, la più grossa sfida non derogabile è stata quella di bilanciare le proprietà acustiche riflettenti dei vetri con dei materiali imbottiti e fonoassorbenti e diffondere musica in tutti gli uffici, selezionando brani specifici per l’attività creativa e di concentrazione. Giusto in tempo per soddisfare questa esigenza in campo acustico “corporate”, un mese prima dell’inaugurazione dei nuovi uffici è nato RAIL, un nuovo prodotto del marchio K-array che integra audio e luce di qualità in un unico oggetto modulare che permette di creare linee continue di luce e suono.
Per diffondere musica in tutti gli uffici sono stati utilizzati molti dei diffusori audio dalle dimensioni ridotte e qualità del suono ottimale: Lyzard KZ14, LYZARD KZ1, VYPER KV52 e RAIL, un diffusore audio e luce.
Del resto la discrezione è uno dei principali valori del tratto progettuale che distingue i prodotti K-array; prodotti che si rendono quasi invisibili sulla scena delle installazioni, perfettamente in grado di far coesistere design e prestazioni audio elevate, agevolando gli architetti e designer nel compito di integrare tecnologie nel rispetto dell’estetica degli ambienti.

Il cuore della sede è lo spazio eclettico e polifunzionale K-hall dalla capacità di predisporsi in modo semplice e veloce per accogliere eventi di diverso tipo, come concerti, convegni, dimostrazioni, lezioni accademiche o cene aziendali, con un vero palcoscenico da teatro. L’intera azienda lascia intravedere nei propri spazi la doppia anima di K-array, divisa tra un passato di esperienze rock a servizio di artisti e performer e un’evoluzione verso il design e il benessere acustico in ogni ambiente. Dal corridoio degli uffici si accede a quello che forse è il cuore pulsante dell’azienda: la K-hall.
Questo spazio polifunzionale ha la capacità di predisporsi in breve tempo ad accogliere indifferentemente concerti, convegni, dimostrazioni, lezioni accademiche, cene aziendali. La centralità caratterizzante di un palcoscenico conferisce a questo spazio l’aspetto di un teatro, rivestito da drappeggi neri alti fino al soffitto di 7 m, installati in aiuto all’acustica della sala per tutte quelle volte - ne sono programmate almeno una al mese - in cui la K-hall ospita serate di concerti live. La parete espositiva di prodotto ricorda invece le strutture in corten appena incontrate all’esterno e un bar ben fornito di spirits mugellani e macchina da caffè La Marzocco ricordano ancora una volta che il legame col territorio si fa racconto di marca. Lo stesso vale per le ceramiche variopinte di Pecchioli Chini utilizzate nei rivestimenti dei bagni e delle posate dei coltellinai Saladini di Scarperia, per il consueto rito della bistecca. È proprio in K-hall che si riesce a intravedere la dualità dell’anima di K-array che si divide tra un suo trascorso di esperienze rock, a servizio di artisti e performer, e una sua evoluzione che si è spinta oltre, alla ricerca del benessere acustico a 360°, inteso come punto chiave per la qualità della vita delle persone, nel rispetto di design ed estetica degli ambienti.