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Architetto e teorico dell’architettura, tra i più coerentemente moderni, senza fondamentalismi modernisti, uno dei più suggestivi indagatori della complessità in architettura, nell’arte e nella vita, Juhani Pallasmaa ha da tempo iniziato anche in Italia a fare alzare i livelli di attenzione su di lui, grazie innanzitutto a illuminate iniziative editoriali.
Il primo lancio del sasso nello stagno è rappresentato da “Gli occhi della pelle. L’architettura e i sensi”, con prefazione di Steven Holl. L’edizione originale è del 2005. Seguono altre due opere: “Lampi di pensiero. Fenomenologia della percezione in architettura”, dell’editore Pendragon (2011), e “Frammenti. Collage e discontinuità nell’immaginario architettonico” di Giavedoni Editore di Pordenone (2012). Recentissimi sono altri due volumi, pubblicati entrambi nel 2014 da Safarà Editore di Pordenone: “L’immagine incarnata. Immaginazione e immaginario nell’architettura” e “La mano che pensa. Saggezza esistenziale e incarnata nell’architettura”. Catturata dal fascino dell’opera e della figura di Pallasmaa, il medesimo editore Safarà, sempre nel 2014, ha stampato, con una sua icastica prefazione, “Nesting. Fare il nido. Corpo, dimora, mente, un saggio di Sarah Robinson dedicato agli stessi temi. Un tracciato, questo, in cui si racchiude una ricerca tesa a scandagliare relazioni tra mondi mentali e poetici, dove anche le neuroscienze trovano dimora in altra luce, secondo un percorso nel quale, se il primo libro è inaugurale della presenza dell’autore in Italia, gli ultimi due rappresentano delle messe a punto in maniera sistematica delle sue posizioni al tempo della maturità piena.
Sostanzialmente è un’“Aesthetica in nuce” il saggio Gli occhi della pelle. Il testo si articola in due parti e un’introduzione dell’autore, prefate dall’illuminante nota di Steven Holl, decisiva a orientarsi nell’intrigo delle proposizioni e delle interrogazioni complessive. Con affetto e acutezza, Holl sottolinea il forte nesso in Pallasmaa sia tra fenomenologia e architettura, sia tra la sua Weltanschauung e l’ambiente. I testi di Pallasmaa, la nota e i due saggi, configurano lo scenario di un’architettura olistica, che è dentro e fuori dell’oggetto e “che riporta la nostra coscienza al mondo e verso il nostro senso del sé e dell’essere”, come già suggeriva Goethe in estetica e come oggi propongono ermeneutica e fenomenologia (Merleau-Ponty e gli altri).
Il profondo e meditato saggio L’immagine incarnata, dove significativamente l’autore più citato è Gaston Bachelard – il fondatore dell’“epistemologia storica” costituita su cifre di concretezza materiale e indagatore del funzionamento delle strutture profonde dell’immaginario, che consentono scambi e conoscenze più solide di quelle tecnico-scientifiche – indaga sulle possibilità dell’architettura moderna di interpretare e di soddisfare le istanze umane più autentiche. La condizione fondamentale per conseguire tale obiettivo è di uscire dalle sabbie mobili e dalle virtuosità dell’architettura contemporanea, per ricollegare l’architettura e l’impatto decisivo su di essa dell’emotività esistenziale, liberando la creatività nella “dialettica fra ciò che è eterno e ciò che appartiene al tempo”.
Forse il più avvolgente, persuasivo e organico, tra i libri scritti da Pallasmaa, è proprio La mano che pensa. Vi si deposita e fermenta la ricca, aperta e partecipata esperienza cumulata e filtrata dall’autore attraverso contatti ravvicinati e non occasionali, oltre che con le teorie più avanzate, con la vita e le opere di pittori, scultori, artigiani, designer e altri operatori che si esprimono attraverso la manualità. Ne viene fuori un grande affresco sulla saggezza delle mani e del corpo. È in questo laboratorio che si ascolta e si scandisce il ritmo della realtà vissuta e vivibile. È qui che arte e architettura oggi, per uscire dall’impasse in cui sono state cacciate dalla mimesi delle contraddizioni e delle patologie del mondo, possono rifondare e risignificare i modi della ricerca, grazie agli apporti di “nuovi modi della percezione” e agli ampliamenti dei confini del vissuto.

Juhani Pallasmaa
La mano che pensa
Safarà Editore

Juhani Pallasmaa
Gli occhi della pelle
Jaca Book

Juhani Pallasmaa
L‘immagine incarnata
Safarà Editore