La giuria del Premio - indetto dall’Ordine degli Architetti di Milano, dallo Studio Gabriele Basilico e dalla Fondazione Studio Marangoni - si è riunita il 20 gennaio 2018 presso la sede dell’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Milano e ha analizzato e discusso i progetti fotografici pervenuti, selezionando 7 finalisti e individuando infine il vincitore dell’edizione 2017 del Premio. Il Premio, biennale, dedicato alla memoria di Gabriele Basilico (Milano, 1944-2013), grande protagonista della fotografia di architettura e di paesaggio internazionale, intende diventare nel tempo un punto di riferimento per la ricerca e la sperimentazione dei linguaggi visivi presso le nuove generazioni, con le quali l’artista milanese, indiscussa figura di maestro, si è sempre posto in dialogo in modo aperto e costruttivo. Proposti da 36 autori under 35 selezionati da 24 segnalatori indicati dalla giuria (critici, curatori, docenti, direttori di musei, specialisti di fotografia e arti visive) in 24 Paesi di tutti i continenti, i progetti pervenuti hanno preso in considerazione temi quali l’architettura storica, quella contemporanea, il paesaggio antropizzato, la fotografia di interni, la nascita di nuovi luoghi e ogni tipo di complessità dei territori del mondo globalizzato in trasformazione. Il Premio Basilico consiste nello stanziamento di 15.000 euro che il vincitore - indicato da una giuria internazionale deve investire in una ricerca fotografica destinata a essere pubblicata e messa in mostra.
Il Premio Basilico - afferma Paolo Mazzoleni, presidente dell’Ordine Architetti Milano - non seleziona lavori fotografici già realizzati o pubblicati, preferisce piuttosto scegliere e finanziare di volta in volta nuovi progetti. Permettiamo così di realizzare idee, offrendo ogni due anni a una giovane fotografa o a un giovane fotografo l’opportunità di dare concretezza per immagini a una “storia” fotografica, a un progetto di visione e di racconto”.
Questi i nomi dei 7 finalisti: Roberto Boccaccino (Italia), Rasel Chowdhury (Bangladesh), Sam Contis (USA), Martin Errichiello e Filippo Menichetti (In Quarta Persona, Italia), Jiehao Su (Cina/USA), Fyodor Telkov (Russia) e James Peter Tylor (Australia).
Tra costoro, Jiehao Su si è aggiudicato la seconda edizione del Premio Basilico.
Le fotografie di Su, spiega l’artista stesso, sono il frutto di una tensione fra temi opposti, tra finzione e realtà, appartenenza e alienazione, presente e memoria. In questo quadro, Beijing Views è il titolo del progetto di narrazione fotografica scelto dal vincitore. Un progetto che intende esplorare le intersezioni tra paesaggio, memoria e uomo prendendo in esame il modo in cui la popolazione cinese si innesta nei paesaggi storici e semi-naturali di Pechino, capitale antica e moderna della Cina. Una città fino a poco tempo fa solo immaginata, attraverso racconti e immagini, dalla gran parte della popolazione cinese, e che solo di recente è diventata meta accessibile di viaggi ed esplorazioni. Il progetto di Su intende perlustrare l’anima profonda della metropoli, passando dai parchi sub-urbani ai giardini botanici, dai waterfront ai ritratti di persone, oggetti e situazioni.
Il lavoro che Jiehao Su ha dedicato al paesaggio cinese (Borderlands, 2012-2015) - ha commentato la giuria - è una indagine delicata e intima di territori, persone, animali, particolari dell’ambiente legati alla sua storia personale. Senso di appartenenza, solitudine, ricerca dell’identità si rispecchiano in immagini dolci e cariche di sentimento, prive però di retorica, proposte in una narrazione spontanea e armoniosa. Su questa base Jiehao Su intende costruire il suo nuovo lavoro, dedicato alla città di Pechino, tra passato e futuro, realtà e immaginazione”.
Il vincitore dovrà consegnare il progetto concluso entro il 1° novembre 2018. Il libro relativo al progetto di Jiehao Su sarà pubblicato entro la fine dell’anno e sarà presentato, insieme alla mostra fotografica, il 20 febbraio 2019.