Le problematiche davanti alle quali questo momento globale ci pone e le continue trasformazioni ecologiche e sociali costituiscono il punto di partenza dei lavori dei giovani progettisti italiani presentati da Italy: A New Collective Landscape. Prodotta da ADI Design Museum, la mostra ha la curatela di Angela Rui con Elisabetta Donati de Conti e Matilde Losi, il progetto grafico di Alice Zani con Paola Bombelli e l’allestimento dello studio Parasite 2.0.

"Il titolo di questa mostra può suonare familiare. Ha origine e trasforma 'Italy: The New Domestic Landscape', la mostra curata da Emilio Ambasz al MoMA di New York nel 1972 che portò il design italiano al mondo facendo dell'Italia il punto di riferimento della disciplina moderna per eccellenza. La scelta di fare riferimento a questa esposizione è capire che esportando l’idea dell’Italian Design attraverso l’opera di (allora) giovani progettisti si è fatta la fortuna di un intero sistema di cui ancora oggi si sente il riverbero. La mostra si pone come proposta di superamento della nostalgia che tanto lega gli ambienti del progetto a tale periodo storico perché, forse, la risposta creativa potrebbe nuovamente ispirare un tessuto produttivo e manifatturiero in cerca di cambiamento", dichiara Angela Rui, curatrice della mostra.

Protagonisti sono cento giovani designer under 35, i cui lavori sono stati selezionati anche tramite una open call alla quale hanno partecipato in quasi quattrocento. Italy: A New Collective Landscape vuole essere una mostra-programma che ruota intorno ai progetti, ai prodotti e alle nuove pratiche dei designer, impegnati nel raccogliere le sfide poste dal momento attuale, a partire dalle crisi climatiche, sociali ed economiche, e dalle ricadute che queste hanno sulla realtà stessa.
"Scomodando Giorgio Gaber, possiamo ribadire come libertà non sia uno spazio libero, ma partecipazione; questa analisi che si concretizza nella mostra evidenzia la dimensione politica del fare oggi design" commenta il Presidente ADI - Associazione Disegno Industriale Luciano Galimberti.

La struttura della mostra evidenzia congruenze rispetto a tre virtù progettuali: in Design Sistemico si osserva l’insieme di relazioni che un progetto mette in moto per le risorse di cui necessita, per gli outcome che genera, e per la promozione di modelli di sviluppo inclusivi, sostenibili e circolari; in Design Relazionale il progettare è inteso come pratica sociale e strumento per favorire comunità e interdipendenza, umana e non umana; mentre sotto il termine Design Rigenerativo si considera come i processi produttivi possano avere un impatto positivo sull’ambiente, avanzando proposte in grado di integrare i bisogni della società con l'integrità della natura.

L’allestimento progettato da Parasite 2.0 (Stefano Colombo, Eugenio Cosentino, Luca Marullo) trasforma lo spazio espositivo del museo in un cantiere aperto creando un paesaggio mobile e in divenire. Lo spazio prevede inoltre aree spaziali di interazione (Play), di approfondimento (Read) e di entertainment (Watch) dove l’idea di collettività si estende al coinvolgimento attivo del pubblico, trasformando l’esposizione in paesaggio inclusivo e dinamico. Questo approccio si manifesta ulteriormente nella collaborazione con alcuni designer in mostra a cui è stato proposto di co-progettare alcuni elementi di allestimento in dialogo con Parasite 2.0.

Le tematiche dell’esposizione sono ulteriormente esplicitate nell’investimento importante di un programma pubblico che in gran parte vede alcuni protagonisti della mostra condurre palinsesti di incontri, workshop, sessioni e performance in totale autonomia.

Italy: A New Collective Landscape
dal 4 aprile 2023 al 10 settembre 2023
ADI Design Museum
piazza Compasso d’Oro 1, Milano