Un confronto attorno al tema dell'acqua nell'ambiente bagno ma non solo, tre proposte che indagano il tema del progetto in direzioni differenti, tre percorsi che secondo le specifiche competenze dei designer esplorano tutto quanto ruota attorno a un elemento iconico come un miscelatore. Nello showroom Axor Durini 15 di Milano si è tenuto lo scorso 12 ottobre l'evento "Intorno all'acqua" promosso dalle riviste Arketipo e Area in collaborazione con l'azienda tedesca leader nel settore della rubinetteria.
Tre studi sono stati chiamati a interpretare le infinite potenzialità di Axor Starck V, il miscelatore dal forte carattere scultoreo progettato da Philippe Starck che ha cambiato l'archetipo del rubinetto grazie a un corpo trasparente e alla capacità tecnologica di generare un vortice d'acqua visibile al suo interno. Contrariamente a quanto avvenuto nel 2015 (il tema del workshop era in quel caso "Disegnare l'acqua") quando ai creativi era stato chiesto di esplorare possibili mutazioni di forma, materiali e finiture del miscelatore nel solco della capacità di Axor di customizzare il prodotto, quest'anno è stato chiesto di ragionare su tutto quanto vive attorno al miscelatore. Da oggetti fisici che possono completarne la presenza all'interno dell'ambiente bagno a una possibile presentazione che possa valorizzarne l'essenza o ancora a un allestimento temporaneo che potesse esaltarne plus e caratteristiche vincenti. Ne sono nati tre progetti molto interessanti che sono stati occasioni di confronto e dialogo sul tema della trasversalità e integrazione dei temi e degli ambiti del progetto.

Showroom Axor Durini 15 di Milano
Showroom Axor Durini 15 di Milano

REdesign ha sviluppato una linea di lavabi originati dal fluire dell'acqua indagando il rapporto tra arte, design e natura. Tre proposte che nascono da una forma generatrice, a cui fanno esplicito riferimento, e giocano con l'acqua contenuta all'interno del bacino per trasformare la propria immagine finale.

Nuovi lavabi by REdesign
Nuovi lavabi by REdesign

MAAg Design Studio ha  invece proposto un'ironica interpretazione del miscelatore attraverso una complicata Rube Goldberg Machine che attraverso un percorso complesso costituito da una serie di azioni consequenziali permette di compiere un'azione semplice ma intelligente come quella di innaffiare le piante utilizzando l'acqua residua contenuta nel corpo del miscelatore che può essere asportato dalla sua base.

Macchina intelligente di MAAG Design
Macchina intelligente di MAAg Design Studio

Infine, Federica Calò-Linea Trasversale ha dato vita a un progetto di allestimento temporaneo che gioca sulle linee dinamiche della forma, sulla sua trasparenza che diventa elemento generatore dello spazio, per dar vita a un ambiente coinvolgente che rende interattiva la presenza dell'osservatore.

L'allestimento di Federica Calò-Linea Trasversale
L'allestimento di Federica Calò-Linea Trasversale

Tre percorsi, tre progetti, un modo semplice ma interessante per indagare le infinite caratteristiche dell’acqua e le potenzialità del design inteso come progetto integrato.