architect: David Chipperfield Architects
location: Venezia
year: 2022
È forse la piazza più bella del mondo. Uno straordinario esempio di spazio pubblico ordinato. E proprio qui, in Piazza San Marco a Venezia, riaprono le Procuratie Vecchie grazie al progetto di restauro commissionato da Generali allo studio David Chipperfield Architects.
L’opera ripara, riunifica e adatta la bellissima struttura cinquecentesca ai nuovi interventi, in un insieme coerente e in continuo dialogo tra vecchio e contemporaneo.
Le Procuratie Vecchie sono state costruite nel Tredicesimo secolo lungo tutto il lato Nord di Piazza San Marco e nella prima metà del Sedicesimo secolo hanno subito importanti integrazioni e modifiche nell'ambito del programma di “renovatio urbis” del doge Andrea Gritti. Al progetto lavorarono in stretta collaborazione gli architetti Mauro Codussi, Bartolomeo Bon e Jacopo Sansovino utilizzando un linguaggio architettonico di ispirazione classica, adottato anche dai successivi sviluppi dei lati Sud e Ovest della piazza (le Procuratie Nuove e l'ala Napoleonica).
Il progetto è stato realizzato da David Chipperfield per la parte architettonica e Arup per la parte di ingegneria per accogliere uffici e spazi di co-working di Generali e The Human Safety Net (l’iniziativa sociale globale della compagnia); oggi l'edificio ospita mostre ed eventi, aprendo gli spazi al pubblico per la prima volta nella sua storia e riportando così le Procuratie Vecchie nel cuore della vita della città di Venezia, da vivere come luogo di attività, innovazione e socialità.
Il progetto architettonico è definito da un approccio flessibile e complesso, contraddistinto da diverse operazioni: il restauro degli interni storici del primo e del secondo piano, una nuova circolazione verticale, e la ristrutturazione del terzo piano, con accesso pubblico agli spazi espositivi così come agli spazi di lavoro, agli spazi per eventi e a un auditorium collegato a The Human Safety Net; un nuovo padiglione sul tetto, inoltre, dà accesso a terrazze con vista sullo skyline della città.
Grande cura è stata adoperata per definire un approccio capace di dialogare con il tessuto tradizionale, riparando o aggiungendo nuovi elementi, utilizzando tecniche di costruzione antiche e locali, con artigianato della zona, per creare una continuità materiale in tutto l’edificio, rafforzandone l’integrità: al primo e al secondo piano, per esempio, sono state riportate alla luce alcune parti di pavimenti in terrazzo veneziano storico, soffitti, intonaci e affreschi; al terzo piano, i muri di mattoni sono stati scoperti, mostrando le tracce delle trasformazioni avvenute nel corso di oltre cinquecento anni.
Photo: Alessandra Chemollo, Alberto Parise