Guidata da una forte e concreta coscienza sociale, Salvagnini nel 2016 ha iniziato a pensare a un importante progetto di riqualificazione e ampliamento degli storici spazi aziendali, situati ai piedi dei Colli Berici. L'azienda ha scelto così di adottare un approccio responsabile, tutelando l’ambiente, e rispettando il territorio e intraprendendo un percorso di sostenibilità che segue i principi dell’economia circolare. L’impegno si è tradotto in una più efficiente gestione energetica e nell’utilizzo di materiali riciclati e riciclabili nella produzione, ma anche in una ristrutturazione massiva dei propri headquarter. Progettato dallo studio Traverso-Vighy Architetti, il Campus Salvagnini si fonde con il paesaggio agricolo circostante e ingloba un sito adiacente dismesso per non consumare nuovo suolo e non sottrarre aree verdi alla campagna. Raccontano Giovanni Traverso e Paola Vighy: “Salvagnini Campus è un luogo di formazione e ricerca internazionale, un progetto di rigenerazione industriale che trae energia e valore dalla ricucitura ambientale e sociale con il territorio. Un insieme di nuovi edifici solari trasparenti al paesaggio circostante, ragionati per massimizzare la qualità dell’esperienza di chi lavora e di chi visita l’azienda. Un metodo di progettazione e costruzione digitale e leggero, che unito all’uso di materiali tradizionali quali acciaio, legno, vetro, legano l’intervento ai concetti di economia di risorse, sostenibilità e futura reversibilità”.
Salvagnini Campus è un luogo di formazione e ricerca internazionale, aperto alle visite e fortemente orientato al futuro nel cuore di un territorio a vocazione prettamente agricola.
I precedenti edifici industriali sono stati sostituiti da manufatti multipiano più leggeri e trasparenti, circondati da ampi spazi verdi alberati, concepiti per rendere piacevole l’esperienza di chi ogni giorno vi passa molte ore al lavoro. Tutti i corpi sono autonomi dal punto di vista energetico e sono collegati da percorsi e assi visivi. Lo studio Traverso-Vighy Architetti aggiunge: “Il metodo di progettazione e costruzione seguito per il Campus, caratterizzato da un approccio digitale e 'leggero', unito all’utilizzo di materiali tradizionali quali acciaio, legno, vetro, ha legato l’intervento ai concetti di economia di risorse, sostenibilità e futura reversibilità”. L’esplorazione della sede inizia nel parcheggio, da cui si raggiunge la reception sopraelevata che congiunge i principali e più sensazionali ambienti. Un soppalco panoramico consente un punto di vista privilegiato sulle attività dello showroom, vero e proprio prototipo di fabbrica automatica dove i sistemi Salvagnini, si muovono in modo sinergico e flessibile per realizzare oggetti di ogni tipo, tutti derivati dalla lavorazione della lamiera. L’interno dello showroom non ha nulla a che fare con la 'tradizionale' immagine dell’officina meccanica: è un grande spazio tecnologico, silenzioso, pulito e arioso.
È stato concepito alla stregua di un museo - con un layout flessibile, scenografie intercambiabili, illuminazione d’accento - e costruito seguendo la filosofia dell’Industria 4.0. Si tratta di una struttura prefabbricata in cui le risorse utilizzate sono solo quelle indispensabili e in cui ogni componente, assemblato a secco, deriva da un processo di produzione digitale: lamiere e profili tubolari tagliati al laser, pannelli in X-Lam lavorati a controllo numerico, architettura tessile. Sempre dallo spazio reception si giunge alla grande “piazza” dell’edificio Academy, luogo degli incontri commerciali, della formazione e della cultura legata al mondo di Salvagnini. L’edificio pre-esistente è stato radicalmente ridisegnato attraverso un nuovo sistema di strutture leggere multipiano, per generare nuove funzioni e nuove relazioni: aule didattiche, uffici, sale riunioni, un bar ristorante, spazi dedicati allo smart working. Al centro, un teatro a pianta centrale può accogliere fino a 150 spettatori, risultando perfetto per incontri e presentazioni aziendali ma anche per l’organizzazione di spettacoli e intrattenimento per la comunità locale. Un sistema di pannelli tessili con funzione acustica, guidano le persone in maniera intuitiva agli ingressi della cavea centrale. Infine, sottolineano i progettisti, è stata prestata particolare attenzione all’illuminazione del parco e dei viali di accesso, installando degli apparecchi segnapasso che rispettano il paesaggio coltivato circostante.
Zumtobel ha seguito i progettisti Giovanni Traverso e Paola Vighy in tutte le fasi di progetto dei diversi spazi che compongono il Campus. Per lo showroom, la reception e l’area Academy sono state dotate di un sistema di illuminazione a integrazione della luce naturale. Gli apparecchi scelti, che appartengono alla famiglia TECTON, sono integrati nelle nuove strutture e utilizzati in modo innovativo. TECTON è un prodotto generalmente utilizzato per ampi spazi pubblici e supermercati e sono in genere direzionati verso il basso.
In questo caso è stato invece utilizzato per un articolato sistema di illuminazione radente a integrazione della luce naturale, utilizzando ottiche wallwasher con emissione asimmetrica verso l’alto. Gli ambienti e lo showroom hanno un livello luminoso pressoché costante, in quanto la luce naturale se ridotta o mancante viene integrata con la luce generata dai TECTON, integrati nelle strutture di copertura della showroom e dell’Academy.
Il binario Tecton integra tutte le funzioni possibili: alimentazione di corrente, comandi della luce, collegamento per illuminazione di sicurezza. Un profilo elettrificato a 11 poli con cui si garantisce che il sistema sia predisposto sin dall’inizio per ogni esigenza futura come l’inserimento di singoli spot o altri componenti del sistema. È interessante sottolineare che la scelta dell’apparecchio deriva, oltre che dalle sue intrinseche caratteristiche funzionali e dalla possibilità di poter essere montato in maniera consona alla creazione di un’illuminazione indiretta, dalla creazione di un “circolo virtuoso di collaborazione” tra Zumtobel e l’azienda veneta. Le macchine Salvagnini sono utilizzate per piegare la parte metallica di TECTON e pertanto il prodotto è stato ritenuto particolarmente adatto a risolvere il capitolato di progetto.
Gli uffici e le sale riunione sono stati risolti con ECOOS II, un corpo illuminante olistico, capace di diffondere una luce tridimensionale praticamente all’infinito. I singoli apparecchi di design lineare si uniscono in una fila continua otticamente ininterrotta. Le forme semplici lo rendono perfetto per ambienti di qualsiasi stile e favoriscono il suo “scomparire” all’interno delle architetture. La luce d’accento per il banco reception, per il box e per il bar è stata realizzata con i proiettori SUPERSYSTEM II. La piena soddisfazione verso il nuovo sistema di illuminazione è stata espressa chiaramente dall’ingegnere Francesca Zanettin, Responsabile Relazioni Esterne Salvagnini Group: “Abbiamo scelto i dispositivi illuminotecnici Zumtobel per sostenere, in alcuni momenti della giornata, l’illuminazione naturale che caratterizza il nostro nuovo Campus. Ci siamo rivolti a Zumtobel anche per illuminare gli spazi di lavoro al fine di migliorare il benessere dei dipendenti. La scelta è stata guidata dall’offerta innovativa, che rispondeva perfettamente ai nostri standard e alle nostre specifiche di progetto e dal rapporto di partnership che negli anni si è consolidato sempre più. A distanza di diversi mesi dall’apertura della struttura siamo davvero soddisfatti del risultato. Le soluzioni adottate esaltano l'architettura dalle linee moderne, i volumi del foyer e l’ingresso all'Academy, circoscrivendo piacevolmente gli spazi del bar ristorante destinati alla socialità. Le luci calde e diffuse delle aule stimolano l’attenzione senza affaticare la vista, mentre l’illuminazione realizzata per gli uffici accende le postazioni di lavoro, supportando i dipendenti che trascorrono le proprie giornate al terminale”.