Come avete gestito questo periodo di transizione per prepararvi al meglio alla ripartenza?
In fase di lockdown abbiamo potuto fare poco, se non limitare perdite e sprechi. Questo evento ha travolto tutti e purtroppo ha generato un blocco della domanda non in uno o in pochi Paesi, ma a livello mondiale e questo ha portato una frenata del mercato di proporzioni enormi.

Molte aziende hanno potenziato in queste settimane le proprie capacità di lavoro smart e a distanza, con risvolti fruttuosi. Voi come vi siete comportati? Avete introdotto nuove modalità di lavoro o nuove tecnologie utili anche per le attività future?
Lo smart working rappresenta una scelta obbligata per garantire la continuità all’attività professionale in sicurezza e diradare e il distanziamento sociale negli uffici. Ha dimostrato di essere un’opportunità e potrà essere utile per  determinate figure professionali, anche al di fuori del periodo di emergenza. Lo scambio personale e la presenza fisica rimangono però spesso importanti e a volte non sostituibili. Sicuramente questo periodo ci ha portato a una familiarità con strumenti che prima venivano poco o per nulla utilizzati. Mai come in questi giorni abbiamo sperimentato il “villaggio globale” di Marshall McLuhan. Video-conference, webinar, piattaforme web sino a ora conosciute a pochi, ci hanno consentito di portare avanti il lavoro di squadra in collaborazione e creatività. Abbiamo così alternato presenze in azienda e interazione con chi lavorava da casa operando sia in team che in autonomia.

©Luc Boegly

Su quali nuove sfide vi state concentrando? Quali aspetti del vostro processo produttivo pensiate possano essere ancora migliorati?
Abbiamo sempre creduto in un miglioramento continuo fatto a piccoli step ma continuativi. La direzione sarà sempre quella di una politica industriale fortemente orientata all’innovazione tecnologica e al rispetto dell’ambiente. Produrre materiali ceramici evoluti in corretto equilibrio tra rispetto delle risorse naturali, protezione dell’ambiente, progresso tecnologico, crescita economica e responsabilità sociale sono caratteri profondamente radicati nella nostra azienda.

Quali sono gli obiettivi a medio e lungo termine che vi siete dati e quali le linee guida per perseguirli?
Gli obiettivi sono sempre quelli di una crescita equilibrata, alla ricerca dell’eccellenza ma nel rispetto dell’ambiente e della sostenibilità. La strategia quindi essenzialmente non cambia, anche se il mondo si è fermato e nei prossimi mesi riprenderà probabilmente al rallentatore. Il nostro centro ricerche dovrà impegnarsi ancora di più nel recepire le esigenze del mercato in questa difficile fase e proporre prodotti sempre più innovativi e tecnologici.

Come vedete il futuro delle nostre case e delle nostre città? Quali aspetti spesso dimenticati, dovranno invece tornare a essere decisivi nella vita di tutti i giorni?
Questi giorni di pausa ci hanno sicuramente portati a profonde riflessioni. Sentiamo spesso dire che nulla sarà più come prima e in effetti nulla dovrà essere più come prima. Abbiamo visto come le città abbiano bisogno di essere ripensate. Secondo la lettura di alcuni studiosi di architettura e urbanistica sono addirittura palesemente superate e bisognerà ritornare a rivalutare i piccoli centri sparsi sul territorio. Ma gli spazi urbani dovranno comunque essere rigenerati, partendo dalla scuola, dalla sanità alla tutela del territorio. Si dovrà ragionare sull’architettura climatica, sulla mobilità, su concetti di smart city, sulla forestazione urbana. Non possiamo rimanere indifferenti a quello che l’emergenza Covid ha messo così chiaramente in luce e cioè il legame profondo tra la salute umana e la salute ecosistemica del pianeta. Gli edifici rappresentano un grande elemento di contrasto al cambiamento climatico e le nostre città sono piene di immobili vecchi e degradati. Casalgrande Padana è pronta per essere al fianco dei progettisti in questo cambiamento epocale. I nostri prodotti sono frutto di una ricerca che da sempre tiene conto di temi come il rispetto per l’ambiente e la salute, la lunga durata, la perfetta riciclabilità. Le nostre lastre possono giocare un ruolo fondamentale nel benessere ambientale. Pensiamo ai rivestimenti di facciata per il risparmio energetico che possono essere anche elementi di contrasto all’inquinamento, se si utilizzano le ceramiche bioattive Bios Self Cleaning, in grado di autopulirsi e di abbattere gli agenti inquinanti presenti nell’aria. Sempre a questa categoria di prodotti appartiene anche Bios Antibacterial, trattamento che garantisce igienicità attraverso una profonda azione antibatterica che si concretizza sulla superficie ceramica. Dalle ultime indagini di mercato sono emersi dati sulla tendenza post emergenza Covid relativi alla scelta da parte degli italiani di case con spazi esterni, che siano giardini o terrazzi. Anche qui Casalgrande Padana potrà essere competitiva con le nuove collezioni outdoor a spessore 20 mm in lastre ceramiche che possono essere posate tradizionalmente a colla su masetto, ma anche a secco su sabbia, manti erbosi o ghiaia oppure in pavimentazioni sopraelevate.

©Patrick Tourneboeuf