Come avete gestito questo periodo di transizione per prepararvi al meglio alla ripartenza?
Eclisse aveva deciso di interrompere le attività il 16 marzo, quindi prima dell’entrata in vigore del decreto. Una decisione sofferta, ma necessaria perché la sicurezza e la salute dei lavoratori vengono prima di tutto il resto. In questo periodo di transizione l’azienda ha approvato un protocollo interno per regolamentare e contenere l’emergenza. Vengono disciplinate le modalità di ingresso in azienda, l’accesso dei fornitori esterni, le procedure di pulizia e sanificazione, le precauzioni igieniche personali, i dispositivi di protezione individuali e la gestione degli spazi comuni. L’adozione del protocollo ha l’obiettivo di assicurare le condizioni affinché ognuno possa svolgere la propria mansione in sicurezza. Eclisse ha riaperto il 15 aprile e le attività sono riprese il giorno successivo. Tutti i reparti produttivi sono tornati operativi al 100% così come gli uffici, organizzati in turni. Per venire incontro alle esigenze familiari, la Direzione ha deciso che fino alla fine dell’anno scolastico, a tutte le mamme verrà data la possibilità di usufruire di orari flessibili o ridotti, mantenendo la cassa integrazione in deroga.

Molte aziende hanno potenziato in queste settimane le proprie capacità di lavoro smart e a distanza, con risvolti fruttuosi. Voi come vi siete comportati? Avete introdotto nuove modalità di lavoro o nuove tecnologie utili anche per le attività future?
Durante la chiusura alcuni dipendenti e collaboratori hanno continuato a lavorare in smart working, soprattutto per attività di comunicazione e assistenza alla progettazione e alla rete vendita. Considerando che gli spostamenti non sono consentiti, abbiamo ripensato ai corsi di formazione e di vendita che prima venivano svolti in sede convertendoli in webinar. La risposta è stata molto positiva e abbiamo già tenuto una ventina di corsi online.  Parallelamente ci stiamo attrezzando per potenziare l’infrastruttura tecnologica e permettere a sempre più persone di poter lavorare da casa.

Su quali nuove sfide vi state concentrando? Quali aspetti del vostro processo produttivo pensiate posano essere ancora migliorati?
La sfida nel breve periodo è tutelare la liquidità aziendale. L’azienda ha deciso di aderire all’iniziativa promossa dall’Associazione Industriale Bresciana, impegnandosi a pagare i propri fornitori nei termini previsti dai contratti commerciali per facilitare la ripresa economica. Dall’altro lato, per riconoscere l’impegno dei clienti in grado di rispettare le scadenze dal 30 aprile al 15 giugno, Eclisse riconoscerà un bonus speciale, che consisterà nella fornitura di merce aggiuntiva per un valore pari al 3% dell'importo saldato a partire dal mese di luglio. Un’iniziativa che ha già suscitato molto interesse presso i partner rivenditori. Nonostante le comprensibili difficoltà, c’è tanta voglia di rimboccarsi le mani e di ripartire.

Quali sono gli obiettivi a medio e lungo termine che vi siete dati e quali le linee guida per perseguirli?
Le crisi determinano sempre una selezione degli operatori della filiera, ma è anche vero che dalle difficoltà nascono nuove opportunità. Mai come in questo periodo saranno fondamentali il valore della relazione, il rispetto, l’etica e la fiducia. Eclisse è un’azienda solida che mantiene le sue promesse e ancora oggi il rivenditore è il suo unico canale di vendita. L’obiettivo è di mettere insieme le forze e le conoscenze, comunicare apertamente con i partner, condividendo con loro i nostri valori, coinvolgendoli per trovare insieme nuove idee, senza tralasciare nessuna opzione. Eclisse si contraddistingue per la sua capacità di innovare e vedere oltre, anche quest’anno non mancheranno novità interessanti per l’installatore e di prodotto. È di pochi giorni fa la notizia della vincita del premio Red Dot per Eclisse 40 Collection, l’esclusivo telaio che conferisce alla porta una particolare strombatura a 40 gradi.

Come vedete il futuro delle nostre case e delle nostre città? Quali aspetti spesso dimenticati, dovranno invece tornare a essere decisivi nella vita di tutti i giorni?
Partendo dal presupposto che la casa deve essere un luogo confortevole in cui ognuno deve potersi sentire bene, abbiamo visto in questo periodo che la casa è diventata ancora di più rifugio per eccellenza, trasformandosi in ambiente di lavoro, a volte sostituendosi alla scuola. In questo periodo sono state sconvolte le nostre abitudini e il nostro vivere quotidiano e, considerando che l’uomo non è abituato a vivere rinchiuso tra quattro mura, il mercato immobiliare si aspetta un sensibile aumento nella domanda di case con terrazze e spazi verdi. Gli immobili rappresenteranno ancora una volta un’ottima alternativa d’investimento per gli italiani, ma dovranno necessariamente tener conto di queste nuove necessità abitative. Non si può escludere nemmeno una fuga dai microscopici appartamenti in città, a favore di case di campagna che dispongono di più luce e spazio.