architect: Aires Mateus
year: 2020
Il progetto mira ad esaltare il paesaggio architettonico tipico delle Azzorre, rifacendosi alle forme e ai materiali che ormai sono entrati a far parte della memoria collettiva non solo di quest’isola ma di tutto l‘arcipelago. Gli edifici si presentano pertanto come volumi archetipici, semplici e compatti, rivestiti con basalto locale.
Il Centro di Ricerca e Monitoraggio Furnas si attesta come il più ampio del complesso che si svilupperà tutt’intorno alla laguna; considerate le dimensioni eccezionali della costruzione, il progetto del nuovo Centro si sviluppa attorno a uno spazio “di passaggio”, sotto forma di corte, capace di fare da intermediario tra esterno ed interno dell’edificio. Tale elemento viene realizzato intagliando il volume e andando a sottrarre da questo la porzione che va dal nucleo (rappresentato dal vertice delle quattro falde del tetto) fino al perimetro esterno di una delle facciate; tramite questo “vuoto” si accede all’edificio. La corte che viene a crearsi rappresenta il punto da cui è possibile individuare la suddivisione interna della costruzione.
I diversi ambienti, troncati dalla sottrazione creata dalla realizzazione della corte, mantengono comunque viva la relazione tra interno ed esterno. L’edificio è concepito come una scultura, un blocco di materiale non lavorato, tagliato in modo da catturare la luce e riflettersi nella laguna.Il fabbricato ad uso foresteria si presenta come un volume compatto suddiviso in quattro unità. Ritagliate su ciascuna delle quattro facciate dell’edificio si collocano altrettante logge in legno che consentono alla luce naturale di entrare e costituiscono il punto di accesso alle quattro unità della foresteria. Il rapporto tra i quattro diversi spazi è regolato da una specifica gerarchia di altezze, determinata dall’orientamento di ogni unità.
Il muro perimetrale dell’edificio si presenta portante, necessario per l’istallazione delle infrastrutture e degli impianti e controbilanciato dalle leggere pareti interne in legno.
