NABA, Nuova Accademia di Belle Arti ha annunciato i progetti vincitori della terza edizione di NABA Design Award, il concorso nato da un’idea di Claudio Larcher, NABA Design Area Leader. Nel corso dell’Award Ceremony sono stati premiati i migliori progetti di design realizzati dagli studenti del Triennio in Design e dei Bienni Specialistici in Product and Service Design, e in Interior Design, selezionati da una giuria composta da professionisti e giornalisti del mondo del design. Alla cerimonia sono intervenuti Guido Tattoni, Direttore NABA, Italo Rota, NABA Scientific Advisor, Claudio Larcher, NABA Design Area Leader e Luca Poncellini, Progettazione e Arti Applicate Department Head di NABA. Questa terza edizione del NABA Design Award è la dimostrazione tangibile e concreta delle capacità del design di reagire alle problematiche della contemporaneità, un fil rouge alla radice di ogni progetto proposto dagli studenti.
Il Miglior Progetto dell’anno 2021 e vincitore del premio per il progetto Tesi Interior Triennio è «Community renovation in Shikumen» di Yunyun Liu e Yuzhe Zhang: un lavoro sulla riqualificazione urbana degli edifici di Shikumen, a Shanghai, guidato dalla necessità di preservare la loro identità storica originale e allo stesso tempo adattarli al contesto contemporaneo e al problema dell’alta densità demografica della città. Nascono così dei “micro plug-in” che si adattano alla comunità, migliorando le condizioni sociali e abitative dello spazio preso in esame. Il progetto è stato premiato con la Chair_One, il best-seller firmato da Konstantin Grcic per Magis.
Il Premio della Giuria, una novità di questa edizione, è stato, invece, assegnato a due progetti ex aequo. «S-Light» di Andrea Bonzio e Cecilia Raimondi è un sistema di sterilizzazione che sfrutta la tecnologia UV-C e che nasce dalla necessità di non compromettere le proprietà dell’acqua con i batteri che restano nelle borracce e bottiglie vuote.
«SLS 50’» di Sofia Biondi, Silvia La Monica e Lucrezia Venturelli è un set di oggetti da cucina composto da una pentola, una padella, un coperchio e un mestolo. Ogni oggetto della collezione riporta delle ammaccature che evocano il senso del vissuto, proprio come le pentole in rame delle nonne. Il set è creato con lo scopo principale di offrire degli oggetti che risveglino in ognuno di noi il ricordo di un gesto affettuoso e la possibilità di crearne di nuovi.
Entrambi i vincitori del Premio della Giuria sono stati premiati con Ettore il soprammobile o fermaporte di Magis che ha supportato il NABA Design Award prevedendo inoltre un Puppy, pezzo iconico disegnato da Eero Aarnio, per i vincitori di tutte le altre 10 categorie che raccolgono progetti che si si sono distinti per qualità esecutiva e competenze dimostrate nell’interpretazione del tema scelto:
- Progetto Interior Triennio «Belvedere errante» di Alice Rimoldi e Alice Roma: partendo dall’analisi dell’elemento ponteggio unito al tema del disagio che caratterizza questo ultimo periodo, è stato sviluppato il concept che prevede la realizzazione di veri e propri balconi che hanno un carattere transitorio e temporaneo grazie alla struttura basata sui moduli nei ponteggi da cantiere facilmente montabili e smontabili. Questi spazi sono definiti “belvedere” per sottolineare in maniera ironica l’intento di voler regalare un’esperienza elitaria;
- Progetto Product Triennio «MOVEA - frammenti di luce» di Marzia Tacchino, Sofia Biondi ed Erika Frusca: ispirato alla forma e al funzionamento della classica veneziana, le cui lamelle sono inclinabili, l’utente può cambiare la direzione della luce per adattarla alle proprie esigenze regolando due fili che attraversano la lampada;
- Tesi Product Triennio «Sfregio» di Martino Bizzanelli, affonda le sue radici nel mondo dei graffiti e delle sottoculture urbane. Il progetto nasce come pretesto per vuole valorizzare l’atto dell’imbrattamento, trasferendolo dalla strada all’ambiente domestico, sotto forma di una collezione di arredi che diviene provocazione: il decoro non deturpa, ma caratterizza gli elementi. Sfregio si focalizza inoltre sull’uso esclusivo di materiali prefabbricati, solitamente impiegati nella costruzione di muri in cartongesso, utilizzati questa volta per la realizzazione di un cabinet, un tavolino e una lampada da terra;
- Foto «Flashback videocamera» di Cagla Enginer ci riporta indietro nel tempo con gli scatti realizzati a Balat, nel cuore di Istanbul, ricreando connessioni tra un’immagine e l’altra, con il tentativo di accorciare la distanza immaginaria tra un tempo e l’altro, tra un soggetto e l’altro;
- Disegno «sk8 whs» di Maria Francesca Sammito: prevede la riqualificazione degli ex magazzini raccordati in via Sammartini a Milano, ricreando uno spazio per gli skater. La tecnica usata è un collage fatto da disegni a mano libera, immagini di reference e brevi testi descrittivi;
- Materiali e Innovazione «questononèunfingertrap» di Elisa Frau e Teresa Penna: ispirato al finger trap - il gioco che intrappola le dita nelle estremità di un cilindro - è formato da un intreccio a doppia elica biassiale che tiene insieme due elementi creando una gruccia. Composto da quattro giunti uniti da un intreccio doppio piano, genera il cuscino per una seduta;
- Progetto Interior Biennio «Corno d’angelo» di Wang Junyl e Jiayi Zhu: un’installazione architettonica progettata per il Burning Man, famoso evento organizzato negli Stati Uniti. Attraverso la struttura dell’edificio e la progettazione di installazioni interattive, esplora l’adattabilità di un unico schema in diversi ambienti culturali. Il design proposto ha forti caratteristiche autoctone e mira a creare un edificio inclusivo;
- Progetto Product Biennio «PURE COLLECTION» di Asude Nur Sancaktutan: è una famiglia di prodotti per il bagno caratterizzati da linee morbide ed eleganti, ispirate dal tubolare metallico utilizzato in passato, le cui parole chiave sono natura e semplicità. Nella scelta dei materiali viene considerato il contesto contemporaneo e lo scopo è quello di riportare la natura nell’ambiente bagno;
- Tesi Interior Biennio «Hosa Arambha» di Kshitija Mruthyunjaya realizzato in collaborazione con The Registry of Sarees, centro di ricerca di Bangalore che ha come obiettivo quello di riportare artigianalità e tradizione manifatturiera all’attenzione della comunità di Kodiyala, situata nell’India del sud.
Anche quest’anno i progetti finalisti nati dalla creatività e dall’esperienza formativa dei migliori studenti dell’Accademia, sono stati raccolti in un catalogo curato da Claudio Larcher con progetto grafico di Atto, che colleziona i contributi della giuria, riflessioni sul design contemporaneo e sullo sguardo progettuale dei giovani studenti dell’accademia che hanno reagito alle diverse problematiche della contemporaneità proponendo progetti che spaziano da riflessioni sul nuovo vivere la città a un’attenzione al prodotto che spazia tra soluzioni high tech e sguardi al passato.