architect: Zanon Architetti Associati

location: Treviso

year: 2019

H-Campus è un progetto ambizioso: un campus di alta formazione nella campagna trevigiana, situato in una posizione isolata ma allo stesso tempo dal respiro internazionale grazie alla vicinanza con l'aeroporto di Venezia.

La sfida lanciata da H-Farm prevede la costruzione di edifici per l'istruzione e i servizi in un'area di 30 ettari lungo il fiume Sile, vicino alla sede dell'azienda promotrice, con l'obiettivo di formare giovani e bambini fondendo il sistema scolastico internazionale e l'utilizzo di tecnologie al servizio dell'apprendimento.

Il complesso ospita bambini dall'asilo all'università e offre servizi come un centro di accoglienza, una casa dello studente, una serra per la ristorazione, una palestra con campi sportivi e un grande edificio centrale della comunità con una biblioteca e spazi per riunioni.

Gli edifici in cemento armato con le loro semplici geometrie sono stati progettati per svolgere le funzioni che ospitano e per integrarsi il più possibile con l'ambiente, abbandonando ogni intenzione di autoreferenzialità. Le grandi finestre, i patii, le pensiline e i cortili interni sono luoghi da cui ammirare la natura e immergersi nel paesaggio circostante: l'architettura lascia spazio alla vegetazione.
Il parco è stato piantato con essenze autoctone e tipologie arboree che si trovano nella campagna circostante e si susseguono creando orizzonti sempre mutevoli che spaziano da prati, prati, prati, alberi sparsi e stanze boscose. Il paesaggio diventa anche luogo educativo per stimolare le nuove generazioni alla conoscenza e al rispetto del territorio.

Il paesaggio ha guidato l'architettura e le scelte tecniche, non viceversa.

Il progetto vive così dello scambio reciproco tra ambiente e vita umana, in una simbiosi legata a una ricostruzione immaginaria del rapporto apparentemente compromesso tra uomo e natura; una chiave di lettura romantica e consapevole della necessità di una sua rielaborazione e aggiornamento. Non con l'intento di ricostituire nostalgicamente condizioni antiestetiche, ma di procedere verso nuove sperimentazioni, con maggiore consapevolezza, attraverso soluzioni tecnologicamente e costruttivamente innovative volte a generare un nuovo paesaggio.