In un edificio del ‘700 a Roma, ai piedi dei giardini dei Fori Imperiali, con affacci sulla Basilica di Massenzio e sul Colosseo e, trasformato recentemente in residenze turistiche di lusso, Giorgia Dennerlein dello studio di architettura Loto Ad Project, firma gli interni delle suites.

Leit motif del progetto, che accomuna tutte le suites,  è la palma, albero presente a Roma già ai tempi di Svetonio, diventata la pianta alla moda alla fine dell’Ottocento e poi in epoca fascista, quando durante il periodo coloniale, l’Italia amava addobbarsi in stile africano per ricordare i suoi fasti e le sue conquiste. “Per chi vive nella capitale, le palme sono un elemento familiare, come le fontanelle e i sanpietrini, appartengono al nostro paesaggio urbano, da Piazza Cavour a Villa Celimontana, dalla scalinata di Piazza di Spagna al Colle Oppio, fino  ai piedi dei Fori Romani. Possiamo definirlo addirittura l’albero simbolo di Roma” afferma l’architetto Giorgia Dennerlein, che trova nell’anima coloniale ed esotica il mood del suo progetto.

Su una struttura antica, caratterizzata dai soffitti lignei a volta e dai mattoncini faccia a vista, opera una ristrutturazione leggera in cui il protagonista è il colore.
Il pavimento in listoni di legno a spina continua fa da sfondo a una tinteggiatura di colore grigio nuvolato sulle pareti, ottenuto da tinte naturali che vanno ad ossidarsi nel tempo. Le porte e le cornici sono laccate grigio perla lucido, per dare una luce vibrante.

Nell’arredo si alternano tessuti naturali, cotoni stampati africani e fibre tessili di polipropilene intrecciate a mano. Colore e fantasie esotiche predominano in tutti gli imbottiti e nelle testate del letto, progettate da Loto Ad Project, in cui la paglia di Vienna si abbina ai tessuti stampati in tema palmizio e floreale.  La palma è riproposta nella carte da parati e nelle lampade legando il mood del progetto.

I bagni sono rivestiti in tatami intrecciato in fibra sintetica e una fascia di specchio fa da cornice. Il tema floreale e palmizio esalta la connessione fra l’interno e gli affacci esterni sui giardini dei Fori, quasi a creare un indoor outdoor immediato e naturale.