Nella seconda metà degli anni ottanta a Siena si sviluppò un ricco e vivace dibattito sul destino dell’antico Spedale Santa Maria della Scala. Si stava per completare il trasferimento al nuovo policlinico delle scotte delle ultime attività ospedaliere e, di conseguenza, il grande complesso monumentale che per mille anni aveva assolto a un ruolo primario nella vita assistenziale, sociale, economica e culturale della città, stava per perdere, pericolosamente, ogni funzione.
Giancarlo De Carlo già da qualche anno ospitava a Siena decine di studenti e docenti provenienti dalle principali scuole di architettura europee e americane che si incontravano per lavorare sui temi della città, organizzati nei laboratori dell’ILAUD. Dal 1984 al 1987 compreso, i laboratori furono ospitati all’interno del Santa Maria della Scala e affrontarono, da vari punti di vista, il tema del suo recupero. I testi qui raccolti testimoniano di un lavoro di ricerca e progettazione di grande intensità e, in qualche caso, soprattutto se collocato temporalmente, di sorprendente attualità. De Carlo ha complessivamente lavorato a Siena per oltre venti anni lasciando altri progetti e un patrimonio molto ricco di pensieri e riflessioni sulla città.
“Quando si compie il recupero di un complesso, non si recuperano soltanto i muri del complesso, si recupera una cultura. nel caso specifico [il complesso di Santa Maria della Scala ndr] si tratta di recuperare una cultura urbana in cui i sistemi di relazione raccontano fondamentalmente l’interscambio, la compresenza di molte attività diverse, intrecciate tra loro.” [Giancarlo De Carlo]
Giancarlo De Carlo.
Lo spedale e la città
ILAUD a Siena [1984-1987]
A cura di Carlo Nepi
formato: 15x24 cm
rilegatura: brossura
pagine: 128
illustrazioni: a colori e in bianco e nero
lingua: italiano