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“Si pensa sempre che un film-maker abbia a che fare con le immagini, ma il mio lavoro è più paragonabile a quello di uno scultore, perché ho a che fare con il tempo e un film è come un edificio: alla fine, al pari di un architetto, ho da costruire una struttura per farci entrare le persone”*.... Ma quando si tratta di lavorare col found footage, dove adoperi contemporaneamente più film allora puoi costruire una città! Il nuovo film che nasce con i frammenti di altri film è basato sulla legge della pseudo-continuità dove immagini e suoni si raccordano seguendo non più un testo ma catene di giochi formali, improvvisazioni coreutiche e acrobazie linguistiche... All’inizio non c’è né sceneggiatura, né trama o soggetto, solo ricerca e brainstorming, è la fase in cui tutto è possibile e per questo motivo è vietato vietare. Osservi i materiali con molta attenzione e appena vedi l’objet trouvé lo cataloghi. Dopo aver selezionato diversi frammenti cominci ad accostarli e pian piano nascono diversi ordini sistemici (temi, gesti simili, ecc) poi unisci il tutto in una sequenza ed ecco fatto... Naturalmente le strategie sono diverse fra i bricoleur: Ferdinand Léger con il suo ‘Balletto’ meccanico suggeriva un metodo totalmente imprevedibile: tagliava a pezzi diversi film, poi li raccoglieva dentro un borsa e poi svuotava gli spezzoni sul tavolo e li univa con ordine della loro apparizione, un altro metodo con regole di ferro!.. I film non muoiono mai anzi rinascono nel mediascape e più che ricordo universale diventano immagini permanenti e sospese, mentre i testi verbali, come certe battute brevi che racchiudono la verità, tanti tomi di filosofia. Ecco allora un’altra magica parola: sintesi ....Wipe (tendina) nel cinema è un tipo di transizione molto simile a quello dell’apertura e chiusura della porte scorrevoli. Formalmente potrebbe muoversi da destra verso la sinistra e/o il contrario e/o dai due lati verso il centro. Di solito segnala un’ellisse temporale e si usava molto nel periodo del cinema classico come fine di un capitolo... Quando si rompe un piatto non potrai riunirlo perfettamente, potresti però fare un bel mosaico (A.Pelechian)... il mio ultimo mosaico lo vedrete alla mostra “Ouverture” a Milano.

*Tratto da: wenders va in città taccuino napoletano di Stella Cervasio

 

Dimitris Kozaris è artista, docente di media audiovisivi e video maker nato ad Atene Grecia nel 1960, vive e lavora tra Atene e Milano. 1996-99 Docente all’Accademia di Belle Arti di Bergamo. 1998-2000 è stato coordinatore e docente del corso arti audiovisive, nel programma Post-Laurea Digital Art Lab ad Atene. 2000 Espone al: Stedelijk Museum voor Actuele Kunst in Gent, al Kunstverein München, al National Musem of Contemporay Art, di Atene. Dal 2001 è visiting professore presso diverse Accademie
di Belle Arti in Italia.