area 115 | concrete

architect: Steven Holl Architects

location: Seoul, Korea

year: 2010

La galleria privata e l’annessa abitazione si collocano sulle colline di Kangbuk, quartiere di Seul, Corea. Il progetto è pensato come un esperimento parallelo ad una ricerca in cui si analizzava “l’architettonicità della musica”; la forma base dell’edificio infatti si ispira ad una bozza di partitura, scritta nel 1967 dal compositore Istvan Anhalt, dal titolo “Symphony of Modules” (Sinfonia dei moduli, n.d.t.), scoperta in un testo di John Cage intitolato “Notations”. I tre volumi, uno per l’ingresso, uno per la residenza e il terzo ospitante la guest house, sembrano nascere e sorgere direttamente da una galleria continua collocata al livello inferiore. A creare il piano di riferimento tra livello superiore ed inferiore è lo specchio d’acqua della piscina. L’idea di uno spazio che rimane silenzioso fino a che non viene “attivato” dalla luce, si concretizza nella presenza di 55 lucernai ritagliati come lunghi rettangoli sul tetto dei tre padiglioni. Cinque “feritoie” in vetro trasparente su ogni volume, le cui proporzioni rispettano la serie 3, 5, 18, 13, 21, 34, 55, permettono alla luce solare di entrare e di inondare gli spazi interni, creando riflessi diversi in ogni momento del giorno e dell’anno. Gli affacci, dall’interno dei padiglioni, vengono incorniciati dal riflesso dello specchio d’acqua che, a sua volta, è racchiuso tra aree verdi che si sviluppano perpendicolarmente ai lucernai. Sul fondo della piscina, una serie di lenti in vetro, disposte a nastro, diffondono una luce screziata sulle candide pareti intonacate e sui pavimenti in granito della galleria sottostante. Il visitatore accede al cortile d’ingresso oltrepassando un muro di bambù, dopo aver aperto il portone principale ed aver sceso un gradino basso; a questo punto, voltandosi, avrà ad altezza occhi la piscina centrale e potrà così osservare tutti e tre i padiglioni nella loro interezza, mentre fluttuano sul proprio riflesso. All’interno dei padiglioni troviamo legno di bambù rosso o trattato color carbone; i lucernai si aprono come squarci nel tetto in bambù rosso. Gli esterni sono rivestiti in uno speciale ottone trattato che invecchia naturalmente con il paesaggio.