È stata selezionata la proposta dell'architetto Emanuele Genuizzi e del suo gruppo di lavoro*, nell'ambito del bando internazionale indetto dal Comune di Milano per la riqualificazione e rifunzionalizzazione di Piazza Castello - Foro Bonaparte, all'insegna della pedonalizzazione. Per la prima volta in Italia, l'Ordine degli Architetti di Milano ha messo a disposizione del concorso il bando-procedura digitale, chiamato per l'occasione Concorrimi. 151 i partecipanti attivati, tra cui 20 dall'estero, 61 arrivati in seconda fase, 10 i progetti finalisti in mostra e premiati: questi i numeri del concorso milanese.
Un grande parterre alberato che si relaziona con il sistema dei viali lungo i lati del Castello e sfocia in un boulevard di impianto ottocentesco, allungandosi idealmente fino a toccare le guglie del Duomo. È questo il futuro dell'area attorno a piazza Castello, secondo il progetto vincitore del concorso. Semplificazione degli elementi di arredo, economia dei materiali, valorizzazione del paesaggio e dell'impianto storico del centro città sono i punti identificativi della proposta presentata dall'architetto capogruppo Emanuele Genuizzi, che immagina un nuovo assetto per piazza Castello, via Beltrami e largo Cairoli. La progettazione paesaggistica, che rappresenta il cuore della proposta, prevede il ridisegno delle aree verdi, la piantumazione di numerosi alberi e la ridefinizione degli spazi, resi più liberi e fruibili per creare armonia e continuità con l'attigua area pedonale di via Dante. Non sarà invece realizzato alcun nuovo volume, così come previsto espressamente nel Bando di Concorso.
"Il progetto risolve la ricucitura tra le due aree monumentali di via Dante e piazza Castello in modo equilibrato ed efficace per funzionalità ed efficienza delle scelte tecniche, ponendo particolare attenzione all'identità del luogo. Il progetto propone l'utilizzo di molti elementi già presenti e ottiene un risultato coerente e ordinato. La riorganizzazione dello spazio favorisce la fruibilità e la flessibilità d'uso dell'area. Il progetto dimostra una buona fattibilità tecnica ed economica e facilità di manutenzione delle opere, pur necessitando di alcuni approfondimenti rispetto alle scelte sulle infrastrutture di mobilità, del verde e dei materiali nelle eventuali fasi successive di progettazione". Queste le motivazioni espresse dalla Commissione presieduta da Maurizio Carones e formata da rappresentanti degli uffici tecnici del Comune, degli Ordini degli Architetti e Ingegneri e cittadini residenti nella zona, che hanno selezionato i primi 10 dei 61 progetti pervenuti attraverso la piattaforma telematica Concorrimi.it.
Piazza Castello acquista leggibilità e definisce il proprio perimetro - in continuità con i percorsi del parco, l'area attorno all'Arena e la piazza del Cannone - con la caratteristica di piazza sterrata: il grande parterre della tradizione francese. Gli alberi esistenti e quelli di nuova piantumazione emergono dalla pavimentazione in calcestre, che si estende omogenea a partire dal segno rafforzato del doppio filare di aceri perimetrali fino a lambire il declivio del fossato inerbito e raggiungere la torre del Filarete. I dislivelli e i movimenti del terreno, leggermente rimodellati, creano un nuovo paesaggio urbano che rimanda idealmente all'indeterminatezza dell'ambiente originario attorno al castello: uno spazio più rarefatto e al contempo arricchito di nuove potenzialità. La continuità dello spazio si esprime nel breve tratto rettilineo di via Beltrami, che filtra la transizione dalla città al paesaggio ibridandone i caratteri: la superficie in calcestre si estende prolungandosi nello spazio definito dalle quinte monumentali degli edifici dando luogo a un ampio viale d'ingresso al parco. Il carattere di boulevard, già presente nella sistemazione ottocentesca è accentuato dalla successione dei lampioni e dalla presenza di panchine, chioschi e dèhors. Alla fontana circolare fa da contrappunto geometrico il nuovo basamento in granito della statua di Garibaldi, risolto mediante un cerchio a contrasto definito sulla pavimentazione di largo Cairoli, omogenea e continua. Il ridisegno delle pavimentazioni sottolinea l'andamento allungato di forma ellissoidale dello spazio ed evidenzia la prevalenza del traffico pedonale su quello veicolare. Pur nell'attento studio del dettaglio e dei particolari architettonici e costruttivi, l'approccio metodologico è orientato alla semplificazione, all'economia di materiali, alla sottrazione di segni piuttosto che all'inserimento di nuovi elementi. Questa modalità d'intervento, in un'area già estremamente connotata e ricca, valorizza l'impianto monumentale nel suo complesso, che risulta più nitido, interconnesso, ordinato.
*Il gruppo di lavoro è così composto:
Emanuele Genuizzi, progettista (capogruppo)
Vincenzo Strambio, progettista
Giovanni Banal, progettista
Enrico Ragazzo, progettista
Andrea Carloni, consulente
Roberto Taddei, consulente
Gianluca Iaia, collaboratore