area 125 | cino zucchi cza

architect: Cino Zucchi Architetti

location: Milan

year: 2010

Il luogo, una periferia industriale, e l’edificio esistente da sostituire, una chiesa-capannone costruita negli anni sessanta da alcuni preti-operai, hanno generato un progetto asciutto, che affronta il difficile tema di un edificio di culto contemporaneo senza indulgere in esibizionismi strutturali o in ricerche figurative “libere”. Le quantità richieste dal programma funzionale del concorso e i vincoli dati dagli edifici preesistenti e dagli spazi aperti di pertinenza configurano necessariamente una soluzione spaziale compatta, che deve ricorrere anche agli spazi del sottosuolo; all’interno di questa, il progetto tenta di massimizzare la qualità dei luoghi di relazione con il sagrato e città e con il giardino e i campi sportivi di pertinenza. Il volume della chiesa e degli ambienti accessori è così scavato “per via di levare” a generare degli spazi coperti di accoglienza della comunità verso la strada a sud e verso i filari a ovest che bordano il campo di calcio.
Il campetto sportivo retrostante è conservato nella sua forma e dimensioni. La facciata su strada, il campanile, le nuove recinzioni e gli elementi accessori configurano un profilo concavo che “abbraccia” il sagrato, risolvendo al contempo la potenziale contraddizione tra impianto della chiesa perpendicolare alla strada e “viste lunghe” del fronte da via General Cantore e da via Pisa. Il nuovo fronte, su via Pisa, traforato nella parte alta, assume il filo di gronda del vicino oratorio; l’inflessione planimetrica dei suoi due lati crea uno spazio coperto di fronte all’ingresso e dà forma al nuovo spazio del sagrato. Intorno al volume principale dell’aula un corpo più basso coperto da un tetto a falda ospita gli ambienti di servizio e di vita sociale del complesso parrocchiale: gli uffici del parroco, la sala riunioni, l’ampio ingresso alla sala interrata in diretto rapporto con lo spazio aperto, la sacrestia. L’interno dell’aula liturgica vuole essere uno spazio sereno, mistico ma non teatrale, quotidiano ma non prosaico. La sua architettura è contemporanea; in essa risuonano e si fondono i due grandi paradigmi tipologici delle chiese storiche: quello longitudinale ad aula unica, con un percorso assiale centrato sul presbiterio, e quello a pianta centrale o ovale raccolto intorno all’altare. Dal portale sul sagrato si accede a uno spazio trasversale più basso che costituisce un elemento di transizione tra sagrato e aula. Esso contiene - oltre all’acquasantiera, alla bacheca avvisi e alla distribuzione dei messali - il fonte battesimale, con il ricordo della sua antica posizione “esterna” all’aula. Il soffitto dell’aula rettangolare è ritmato dalla tettonica primaria”delle fitte nervature trasversali che contengono i lucernari. Due leggere “vele” - sulla cui superficie in stucco chiaro appaiono le tracce lievi dei simboli della tradizione cristiana - dipartono dalle pareti per chiudersi verso il centro; un grande lucernario sulla parete di fondo porta la luce da nord sopra il presbiterio.