architect: Rob Salemans - Raumkultur

location: Amsterdam

year: 2020

Un progetto di riconversione di un'architettura religiosa trasformata in hotel. Si tratta dell'ex chiesa di Santa Rita, situata ad Amsterdam, che ha riaperto le proprie porte al pubblico nelle nuove vesti di Bunk Hotel. L'edificio monumentale risale agli anni 20 del Novecento e porta la firma dell'architetto Alexander Kropholler: oggi ospita 107 camere e 52 pod privati. Quello di Amsterdam è il secondo Bunk Hotel in Olanda e, come il fratello di Utrecht, è un vero e proprio ostello di lusso. Le Bunk Room possono ospitare da 1 a 5 persone, mentre i pod (singoli o doppi) sono l’opzione più economica con tutto il lusso della privacy, ideale per chi viaggia con piccoli budget. Il progetto di riconversione della chiesa rispetta profondamente l'architettura originale: l'architetto Rob Salemans (Raumkultur) in collaborazione con il proprietario Robin Hagedoorn e una squadra di creativi olandesi, ha previsto che l’esterno rimanesse intatto così come le arcate in mattoni e la capriata in legno.


Le camere del Bunk Hotel Amsterdam sono ricavate all’interno di blocchi bianchi che sembrano “galleggiare” nella struttura: un'isola di blocchi prefabbricati con pareti in HPL che è il cuore della struttura ricettiva. Per rendere onore alla storia della chiesa (bombardata nel 1943) è stato posto un monumento commemorativo a cielo aperto, e una biblioteca accoglierà viaggiatori e gente del posto. Tra le altre sezioni ricavate all’interno della navata, una scala segreta che conduce a una collezione di vinili e uno studio di registrazione/stazione radio (UNTOLD Radio). Una terrazza si affaccia sul quartiere nord della capitale olandese.

 

Il Bunk Hotel Amsterdam si distingue per gli spazi divertenti e funzionali, con sostenibilità e tecnologia come firme distintive: nelle camere si trovano materassi di prima qualità e sistema di illuminazione ambientale; in bagno docce nebulizzata ad alta pressione per risparmiare acqua, shampoo biologico e teli in cotone equo e solidale; il check-in avviene con un sistema automatizzato, il wifi è gratuito e veloce per tutti, prese di ricarica e usb si trovano in ogni angolo. Gli spazi comuni chiamano alla condivisione, con bagni gender-neutral e grandi tavoli comuni nell’area ristorante. Un intenso calendario culturale e un programma di artisti-in-residence dà vita a eventi sociali inclusivi ogni settimana.