Mutaforma annuncia la sua prima collaborazione con Dylan Tripp, floral designer di fama internazionale che ha firmato la nuova collezione Anthemion, presentata online nei giorni scorsi. Con un occhio speciale per le forme, i colori e il movimento, Dylan Tripp dà vita a piccoli mondi botanici che riflettono uno stile dove spontaneità, eleganza e poesia si incontrano, creando un’estetica floreale contemporanea, elegante e poetica.
Così come la realtà dei fiori è fatta di tante parti, anche minuscole, allo stesso modo il micro mosaico Mutaforma è composto da tessere di dimensioni infinitesimali - le picotessere in vetro TILLA® - che concorrono a creare un insieme.

“L’incontro con Mutaforma è stato tanto fortuito quanto illuminante. Non immaginavo che mosaici e fiori avessero tanto in comune. L’idea di colore e movimento dalle quali parto e mi ispiro per creare le mie composizioni floreali sono gli stessi stilemi che occorrono per il design del mosaico. Il pensiero di poter lavorare con un’azienda di design che rende contemporanea una tecnica così ricca di stoia e così legata al nostro millenario artigianato mi ha subito caricato di stimoli e idee. Partendo dall’ispirazione di ‘fiori modificati’, abbiamo pensato di evidenziare le geometrie e i volumi che nascono dalle mie composizioni, espandendoli, isolandoli e lavorando su una palette colori che fosse in nuance, per esaltare il loro essere corpo organico” ha dichiarato Dylan Tripp.

Da questo inaspettato e fortunato incontro tra due mondi diversi nasce Anthemion, una collezione di rivestimenti micro mosaici dal carattere decorativo, delicato ma dal forte impatto estetico. I fiori e le loro parti rappresentati in Anthemion evocano - per eleganza ed estetica - le tavole illustrate di uno dei più grandi florilegi conosciuti, cioè l’Hortus Eystettensis del 1613. Considerato come il padre di tutti gli erbari moderni - dove la cura con cui sono stati accostati i colori delle diverse specie, evitando stacchi bruschi - ci ricorda che siamo in presenza di un’opera pensata per il piacere dello sguardo. Il principio formale della collezione è quello della composizione e della scomposizione. Successivamente, con l’ordinamento e l’espansione delle parti floreali - fino ad arrivare anche al cosiddetto fuori scala - si ottiene una riproduzione scenografica, senza utilizzare il classico foliage di vegetazione ma osservando il fiore con lo sguardo sezionante del botanico.