L’architetto e urbanista Vittorio Gregotti si è spento a Milano. Era stato ricoverato nei giorni scorsi. Nato a Novara nel 1927, laureato in architettura nel 1952 al Politecnico di Milano, è stato uno dei padri dell’architettura italiana.

Allievo di E. N. Rogers, iniziò la sua attività con L. Meneghetti e G. Stoppino (1952-67); collaborò poi con F. Purini e nel 1974 fondò lo studio Gregotti Associati (P. Cerri, P. Nicolin, H. Matsui e B. Viganò) che, con impostazione manageriale e aperta a diverse collaborazioni, ha partecipato ai più importanti concorsi nazionali e internazionali. Ha affiancato l'attività professionale a un forte impegno didattico (prof. al Politecnico di Milano, alle università di Palermo e, dal 1978, di Venezia) e teorico. Accademico di San Luca (dal 1976) e di Brera (dal 1995), ha ottenuto diversi riconoscimenti internazionali. Direttore di Rassegna (dal 1979 al 1998) e di Casabella (dal 1982 al 1996), ha pubblicato, tra l'altro: Territorio dell'architettura (1966), Il disegno del prodotto industriale (1982), La città visibile (1993), Le scarpe di Van Gogh. Modificazioni dell'architettura (1994), Racconti di architettura (1998), Identità e crisi dell'architettura europea (1999), Frammenti di costruzione (2000), Sulle orme di Palladio (2000), Diciassette lettere sull'architettura (2000), Contro la fine dell'architettura (2008), Architettura e postmetropoli (2011), L'architettura di Cézanne (2012), Incertezze e simulazioni (2012), Il possibile necessario (2014) e Quando il moderno non era uno stile (2018).
Tra le sue realizzazioni, oltre a quelle citate: a Novara, case d'affitto V. G. F. (1957) ed edificio per uffici (1960); case dipendenti comunali in via Desiderio da Settignano (1963) e in via Montegani (1964) a Milano; dipartimenti di scienze (1969-72) a Palermo; sede dell'università della Calabria ad Arcavacata (1973-86); nucleo abitativo nel sestiere di Cannaregio a Venezia (1981-89); edificio per abitazioni sulla Lutzowstrasse a Berlino (IBA, 1984-86); i già ricordati stadi di Barcellona e Genova, di Nîmes (1987, cui è seguito il Palazzetto dello sport, 1991) e Marrākesh (1999). Sono inoltre degni di nota l'ampliamento del Museo d'arte moderna e contemporanea dell'Accademia Carrara di Bergamo (1989), la facoltà di scienze ambientali presso il polo tecnologico Bicocca di Milano (1993), il ponte sul fiume Savio a Cesena (1996-2000), il Museo Guiso a Orosei (1997-2000), l'Acquario municipale D. Cestoni a Livorno (iniziato nel 1997). Tra le opere più recenti vanno segnalati l'ampliamento del Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Firenze (2002), la progettazione del nuovo quartiere residenziale nell’area di Pujiang, Shanghai (2002); la realizzazione del nuovo Teatro dell’Opera di Aix-en-Provence (2003-2007); chiesa di San Massimiliano Kolbe, Bergamo (2008). Tra i progetti in corso di realizzazione vanno almeno citati quelli del nuovo edificio universitario alla Bicocca di Milano e la facoltà di Medicina dell'università Federico II di Napoli. Nel 2012 è stato insignito della medaglia d'oro alla carriera della Triennale di Milano.