Come avete gestito questo periodo di transizione per prepararvi al meglio alla ripartenza?
Superata la prima fase in cui il focus era esclusivamente sull’emergenza sanitaria e quindi sulla tutela della sicurezza e della salute di tutti i collaboratori e partner, adesso occorre ripensare tutti i modelli, i progetti e le attività in essere. Purtroppo, non c’è molto tempo per fermarsi a ripensare, occorre farlo in corsa con la massima reattività. Diciamo che c’è un duplice aspetto organizzativo, uno riguarda l’infrastruttura a ogni livello, da quella tecnologica a quella logistica, commerciale e produttiva; l’altro riguarda l’aspetto umano, la forma mentis che negli anni si è evoluta in tempi adeguati e in una direzione diventata, conseguentemente, consueta e familiare. Abbiamo necessariamente dovuto lavorare tenendo presente questi aspetti avviando un rapido processo di adeguamento.

Molte aziende hanno potenziato in queste settimane le proprie capacità di lavoro smart e a distanza, con risvolti fruttuosi. Voi come vi siete comportati? Avete introdotto nuove modalità di lavoro o nuove tecnologie utili anche per le attività future?
Il potenziamento dei sistemi di lavoro a distanza, e non solo, è stato necessario anche per noi. In questo momento è forte la tematica della formazione a distanza, degli incontri attraverso sistemi telematici, ma soprattutto è centrale il ripensamento delle modalità di comunicazione con il mercato e con gli stakeholder, le azioni di promozione, e lancio delle attività e innovazioni alle quali l’azienda continua a lavorare. Anche le attività di pre e post vendita non potranno sottrarsi a questa evoluzione.

Su quali nuove sfide vi state concentrando? Quali aspetti del vostro processo produttivo pensiate posano essere ancora migliorati?
In questo momento stiamo lavorando soprattutto alla rimodulazione e ripianificazione delle attività di lancio prodotti, in modo particolare relativamente alle modalità con cui esse verranno portate avanti. Inoltre stiamo riavviando la rete delle relazioni con i nostri partner, cercando di affiancare e supportare la filiera al massimo, ritenendo che questo sia un bene indiscutibile per tutti. Il miglioramento a ogni livello è l’essenza stessa del nostro operare. In Cordivari i processi produttivi vengono evoluti secondo la filosofia del miglioramento continuo; nella nostra missione aziendale è riportato un pensiero del fondatore, il Cav. Cordivari, che cito testualmente: “Finché avremo voglia di migliorarci esisterà la nostra azienda”.

Quali sono gli obiettivi a medio e lungo termine che vi siete dati e quali le linee guida per perseguirli?
Dopo lo stop forzato ci saranno delle conseguenze inevitabilmente importanti sui risultati operativi dell’anno in corso. Ci stiamo adoperando per sostenere il lavoro di tutti, supportare i partner e affiancare al meglio i professionisti. In questo senso gli obiettivi guardano a un recupero che sia il più veloce possibile introducendo tutte le azioni possibili tese ad agevolarlo. Per quanto riguarda il prodotto, stiamo lavorando per proseguire l’anno raggiungendo gli obiettivi che ci eravamo prefissati e che non sono cambiati. Parliamo di obiettivi di gamma, la volontà di portare sul mercato nuovi modelli, innovazioni e ottimizzazione delle soluzioni. Siamo convinti che smettere di investire sullo sviluppo equivalga a una auto-condanna, e fortunatamente ci troviamo nella possibilità di essere abbastanza sereni in questo senso. Bisognerà sopperire al vuoto espositivo delle manifestazioni di settore, all’impossibilità di percorrere le vie più consuete e i momenti di aggregazione che sono il culmine dello sviluppo del prodotto, ma come abbiamo detto poc’anzi siamo ottimisti sulla possibilità di introdurre nuove ed efficaci forme di comunicazione e condivisione.

Come vedete il futuro delle nostre case e delle nostre città? Quali aspetti spesso dimenticati, dovranno invece tornare a essere decisivi nella vita di tutti i giorni?
L’esperienza che stiamo vivendo ci ha ricordato come, spesso, un’idea di futuro strutturata e data per acquisita, possa essere profondamente stravolta in poco tempo. Questo periodo ci ha però contemporaneamente insegnato che i principi e i valori su cui fondare un’idea di futuro, non possono essere scalfiti e messi in pericolo da niente e nessuno. Per questa ragione riteniamo che domani, più che mai, un benessere autentico, quasi basico, insieme alla salubrità e alla sicurezza dell’abitare saranno al centro del dibattito urbanistico e progettuale. Ci auguriamo che la dimensione umana, l’attenzione e la solidarietà, soprattutto verso chi è più debole, rappresentino linee guida fondamentali per tutti.