La Milano Design Week 2025 accoglie una straordinaria installazione che celebra Gorizia e la regione Friuli-Venezia Giulia: Kalos, il Caleidoscopio della Cultura. Progettata dall’artista e designer Celia Stefania Centonze, quest’opera monumentale è allestita negli spazi dell’Università Statale di Milano, dal 7 al 13 aprile, come parte del progetto espositivo CRE-Action. Un omaggio alla città di Gorizia e alla sua storicità, Kalos racconta un viaggio emozionale attraverso le ricchezze culturali del Friuli-Venezia Giulia.
L’opera nasce come un percorso artistico immersivo ed è ispirata al progetto GO! Pharus - l'Obelisco della Cultura, un progetto che Centonze ha sviluppato insieme a Marco Nereo Rotelli per GO! 2025 - Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025.

Un'opera monumentale, che si erge come un faro di pace e simbolo di unione tra i popoli, sarà presto installata nella piazza della Casa Rossa di Gorizia. La sua forma archetipica evoca la solidità delle radici storiche della città, proiettandola verso un futuro di convivenza pacifica. Kalos - il Caleidoscopio della Cultura anticipa questi temi e scelte stilistiche, portando a Milano, nel contesto internazionale della Design Week, un viaggio emozionale tra le eccellenze del Friuli-Venezia Giulia: un caleidoscopio di immagini e parole che ne raccontano l’anima.
Due portali realizzati in metallo dorato e metacrilato accolgono il visitatore, invitandolo a entrare in un’opera che celebra, oltre alla ricchezza culturale del Friuli-Venezia Giulia, anche il gemellaggio tra Gorizia e Milano. Un simbolo di dialogo tra culture, Kalos è un ponte di luce che supera non solo i confini geografici, ma anche quelli culturali e mentali, esaltando la forza unificante della cultura e la sua capacità di costruire un futuro di pace, collaborazione e apertura al mondo. Sulla base dell’installazione, una linea dorata tracciata a terra rappresenta un confine immaginario da superare, come spiega Celia Centonze "invita a superare i confini, a far dialogare civiltà, saperi, paesaggi e culture in cerca della vera ricchezza."

All'interno dell'installazione, frammenti di immagini si uniscono a creare un mosaico che racconta le ricchezze artistiche, architettoniche, letterarie e culinarie del Friuli-Venezia Giulia, intrecciando anche il mondo della moda locale. Le scritte al neon, che riproducono i versi di celebri personaggi come il poeta Giuseppe Ungaretti, evocano l’amore che questi autori hanno nutrito per la regione. La voce narrante del filosofo e scrittore Stefano Zecchi guida i visitatori in un viaggio attraverso la storia e l’anima di questa terra, catturando la sua essenza, la sua ricchezza culturale e la connessione profonda con l’arte. La narrazione, integrata nell'installazione, arricchisce l'esperienza, amplificando l'emozione e il significato di Kalos.
L’opera ha anche un’anima verde: al suo interno sono collocati quattro vasi con piante di vite, donate dall'Università degli Studi di Udine, simbolicamente rappresentanti le quattro province del Friuli-Venezia Giulia (Trieste, Gorizia, Pordenone e Udine). Queste piante sono collegate al progetto Tree Talker, fondato dal Premio Nobel per la Pace Riccardo Valentini. Un sistema tecnologico sincronizza il flusso della linfa delle piante con una luce pulsante, visibile in tempo reale. Quando la linfa rallenta di notte, la luce si stabilizza, mentre al sorgere del sole, riprendendo il flusso, la luce torna a muoversi. Avvicinando la mano al "cuore" tecnologico delle piante, il visitatore può anche percepire il calore naturale emesso dalle viti. Un’esperienza che stimola un legame empatico con la natura e invita a riflettere sulle connessioni profonde che uniscono tutti gli esseri viventi.