architect: Sauerbruch Hutton
location: Hamburg
L‘architettura del nuovo Ministero per lo sviluppo urbano e l‘ambiente contribuisce a definire un nuovo distretto urbano, multiculturale e inclusivo, in una zona di Amburgo precedentemente trascurata. L‘edificio si compone di due ali collegate da un‘alta torre. Le ali sono strutturate in sette “case“ separate e collegate da una strada interna che mediano, dal punto di vista dimensionale, il rapporto tra l‘intero complesso e l‘utente. Ogni casa ha il proprio atrio con una scala aperta per agevolare l‘orientamento e offrire un facile accesso verticale, una buona distribuzione della luce naturale negli spazi interni e ventilazione trasversale.
A livello stradale, lungo il tracciato pedonale, si trovano spazi espositivi aperti al pubblico, una sala conferenza e un ristorante. Nel foyer centrale, ai piedi della torre, fa mostra di sé un modellino della città di Amburgo, intorno al quale lo spazio è organizzato a guisa di anfiteatro, e che può essere ammirato anche dai passanti attraverso l‘ampia facciata a vetri.
Per ridurre i consumi energetici, il progetto prevede una serie di misure passive come l‘isolamento termico potenziato, un livello adeguato di trasparenza della facciata per massimizzare la luce naturale e nel contempo smorzare l‘intensa radiazione solare, un volume architettonico compatto e ventilazione trasversale naturale. A questi accorgimenti si affiancano sistemi attivi: tutto il riscaldamento e gran parte del raffrescamento derivano dall‘energia geotermica, mentre la corrente elettrica viene prodotta da una centrale termoelettrica BHKW a gas. Questo concept energetico viene applicato in base a standard di funzionamento che permettono all‘edificio di consumare energia primaria per meno di 70 kWh/mq all‘anno. Anche il design sinuoso degli spazi e delle superfici contribuisce a generare un comfort quantitativamente misurabile per gli utenti, con un livello elevato di qualità architettonica e ambientale che ben si adatta alla vocazione sostenibile del progetto.
