Nel vasto programma di eventi collaterali di Vinitaly, la più grande manifestazione italiana dedicata al vino e ai distillati, una nuova iniziativa si fa largo tra etichette e degustazioni. È l’Osteria del’Architetto, appuntamento dedicato al confronto tra vino, turismo e architettura, occasione per approfondire il legame che da anni il mondo dell’architettura del paesaggio ha stretto con il settore enologico.
L’interconnessione tra l’agricoltura e l’architettura, passando attraverso una corretta cultura alimentare, ha raggiunto un’importanza primaria nella definizione delle politiche di sostenibilità e rigenerazione. Le scienze dell’architettura e dell’ingegneria possono contribuire in modo virtuoso alla realizzazione di progetti integrati, fondamentali per ristabilire un contatto equilibrato tra natura e mano dell’uomo.

Secondo Hai Rashid, fondatore dello studio di architettura newyorkese Asymptote Architecture, I fondamenti dell’architettura e il turismo sostenibile in relazione al cambiamento climatico passano direttamente dalla luce. Uno spazio, un edificio o un intero quartiere, illuminati creano un benessere diffuso per chi vi abita. Inoltre, sempre in termini di luce, la tecnologia dei pannelli solari è diventata molto importante. L’architettura del futuro dovrà passare anche dal ripensare l’utilizzo di materiali primari, come il cemento e l’asfalto, e sostituirli con alternative ecologiche. Già nella Toscana dell’epoca arcaica, con gli Etruschi, presenta elementi di simbiosi tra patrimonio edilizio e natura. Le tombe etrusche, infatti, sono un esempio perfetto. Già all’epoca avevano intuito che non bisogna avere paura di costruire edifici interrati”.

Cantina Antinori nel Chianti Classico @Archea Associati

Grande è la spinta verso la costruzione di nuove cantine o la ristrutturazione di winery esistenti optando per soluzioni interrate, con coperture verdi, perfettamente integrate nel paesaggio senza intaccare l’equilibrio delicato che una vigna ottiene con il passare degli anni. Gli studi di architettura coinvolti nei progetti di sviluppo innovativo delle cantine vitivinicole scelgono sempre più soluzioni a basso impatto ambientale, che riescano nel difficile compito di combinare efficienza produttiva ed energetica con sostenibilità e rispetto per il territorio.

Ecco allora che una manifestazione come Vinitaly, di importanza vitale per il settore in Italia e nel mondo, appare il luogo ideale per dare una spinta a processi virtuosi anche nell’architettura e nella rigenerazione dei nostri territori.

Un confronto su vino, architettura e turismo si è tenuto il 4 aprile presso Palazzo Balladoro di Verona, grazie alla stretta collaborazione di Casabella, Vinitaly e l’Ordine degli Architetti PPC di Verona.
L’iniziativa itinerante L’Osteria dell’Architetto prevede altri appuntamenti per il 2023, a Merano, a Firenze e a Forlì, in collaborazione con gli Ordini degli Architetti locali e riconoscendo sempre 2 crediti formativi; durante gli eventi saranno presenti figure dalla competenze trasversali: non solo enologia e architettura, ma anche imprenditoria, agronomia e turismo.