architect: TOPOTEK 1 con hg merz Architekten

location: Lorsch (Assia), Germania

Le scritture classiche dell'antichità sono andate quasi tutte perdute. Ciò che sappiamo circa il paradiso biblico o la storiografia di Erodoto, ci è pervenuto principalmente grazie alle trascrizioni degli scriptoria medievali dei monasteri. Uno dei centri più importanti di tale riedizione della memoria culturale è stata l'Abbazia benedettina di Lorsch, Germania, vicino al fiume Reno. Non più monastero dal 1557, e riconosciuto come Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1991, il sito condivide il destino delle Scritture antiche: poco è rimasto della sua sostanza originaria.
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L'idea progettuale centrale alla base dell’intervento è quella di rendere la storia visibile come lo spazio del paesaggio, restituendo nuovamente leggibilità ai resti e alla preesistenza del convento. Presso il sito di questa storica abbazia, maggior parte della storia è stata cancellata, il monastero non esiste più. E’ rimasto un vuoto, un nulla straordinariamente elegante, potente e irresistibile. Per esprimerne la presenza e la storia, i progettisti si sono concentrati sull’enfatizzazione di questo vuoto, sul linguaggio del terreno. L’entità del monastero, oggi scemata, viene raccontata attraverso gesti topografici. Per resuscitare la tangibilità storica, sono state ritracciate e incise nel paesaggio le impronte del complesso perduto e l'asse centrale del monastero. I contorni della chiesa, il cortile d'ingresso murato e il conclave con il chiostro sono definiti e rappresentati da una leggera sporgenza del terreno, un pendio accuratamente disegnato, alto circa 35 centimetri che crea l’impronta del volume architettonico mancante, generando un’assenza leggibile nello spazio. Come il sistema di scrittura tattile Braille, il paesaggio ondeggia con simboli fisici desiderosi di essere letti. Le forme architettoniche delle impronte, sembrano ergersi dal terreno con drammatica poeticità, all’interno del pittoresco paesaggio, in perfetto dialogo, come fantasmi della storia. Forme che ad un primo sguardo potrebbero sembrare casuali e che allontanandosene diventano riconoscibili, le impronte degli edifici leggibili e i volumi architettonici immaginabili.
Il progetto di restauro implica sempre un’operazione di reinvenzione e rifacimento, una ricostruzione della storia. In questo caso, gli architetti hanno scelto di non resuscitare fisicamente la realtà perduta dell'Abbazia, ma di creare piuttosto un collegamento tra passato e presente. Il visitatore viene indotto a sperimentare il sito UNESCO come un ininterrotto parco dove poter reinterpretare la storia attraverso antichi segni di una civiltà perduta. Nel creare i rilievi storici non vi è stata operazione di scavo, ogni strato della memoria è stato mantenuto nella sua conformazione originaria. L’eredità dell’Abbazia di Lorsch, persa nei secoli diventa palbabile, riacquisendo la giusta dignità.


Cliente: Amministrazione dei Palazzi e Giardini della regione dell'Assia / Lorsch
Team di progetto: TOPOTEK 1 con hg merz Architekten
Concorso: Primo premio, 2010
Progettazione e realizzazione: 2010–2014
Area: 6 ha