Come un film che intreccia ricordi, emozioni e visioni, Una Casa di Famiglia diventa il palcoscenico di un racconto che attraversa tre generazioni di artisti e prende forma attraverso l’interpretazione architettonica e d’interni di Valentina Autiero, fondatrice e anima creativa dello studio di progettazione napoletano che porta il suo nome.

Nel cuore della Penisola Sorrentina, una casa di vacanza di 80 mq si trasforma in un luogo sospeso tra passato e futuro: un progetto sartoriale che restituisce nuova vita a uno spazio domestico intriso di storia e suggestioni. Qui, la progettista costruisce un racconto emotivo e visivo, dove il recupero dell’esistente e l’inserimento di elementi nuovi dialogano armoniosamente, mantenendo vivo il legame con il paesaggio circostante e con l’identità familiare.

Valentina Autiero
©Carlo Oriente

Il desiderio espresso dal proprietario – regista televisivo e cinematografico, ultimo esponente di una famiglia legata all’arte, tra cui un padre pittore campano del XX secolo e un nonno collezionista – era chiaro: rinnovare la casa d’infanzia senza cancellarne l’anima. Valentina Autiero ha interpretato questa volontà preservando elementi chiave, come le maioliche originali degli anni ’70, caratterizzate da motivi botanici stilizzati e cromie variabili stanza per stanza, trasformandole in un filo conduttore dell’intero progetto.

La riorganizzazione degli spazi parte proprio da questo vincolo, ridefinendo la distribuzione interna: la cucina, un tempo isolata, viene integrata con l’area living, le camere sono ripensate e il bagno si amplia, diventando una sala relax. Ogni ambiente diventa parte di una narrazione più ampia, dove arredi, quadri, oggetti di antiquariato e fotografie – testimonianze di tre generazioni – vengono ricollocati in un continuum estetico e affettivo.

Valentina Autiero
©Carlo Oriente

Il progetto di Valentina Autiero ridefinisce la zona giorno come un grande monospazio aperto, in cui diverse funzioni convivono senza soluzione di continuità. Gli elementi ad arco, oltre a separare visivamente le aree, diventano vere e proprie cornici architettoniche che creano prospettive e guidano lo sguardo attraverso il linguaggio eclettico degli ambienti.

Le superfici si animano di contrasti volutamente dichiarati: i decori rossi smaltati delle piastrelle artigianali enfatizzano i passaggi tra le aree e si intrecciano con il pavimento originario, generando un dialogo tra le epoche e tra materiali diversi. L’obiettivo non è uniformare, ma stratificare: il nuovo si sovrappone all’esistente con coerenza espressiva, senza mai negarlo.

La luce gioca un ruolo fondamentale: la grande vetrata che apre la casa verso l’esterno diventa un vero fondale naturale, amplificando il senso di continuità tra interni e paesaggio.

Valentina Autiero
©Carlo Oriente

Nella zona living, il contrasto tra le maioliche celesti originali e il parquet a lista crea un equilibrio visivo che unisce passato e presente. Gli arredi mescolano epoche e stili – antiquariato, pezzi vintage e mobili contemporanei – costruendo un’atmosfera autentica e dinamica. La libreria in cartongesso, fulcro visivo e funzionale, diventa un tributo alla storia di famiglia e ospita libri, dischi e oggetti simbolici.

Il tavolo da pranzo, rinnovato con un piano fratino, funge da punto di connessione tra living e cucina, mentre l’illuminazione ad arco ribaltato ne definisce l’area, amplificata dal riflesso della superficie in vetro.

©Carlo Oriente

Pensata come un vero spazio scenico, la cucina di Una Casa di Famiglia si apre direttamente sul living e, attraverso la vetrata panoramica, si connette con il paesaggio esterno. Realizzata grazie a un meticoloso lavoro artigianale locale, ospita un arredo su misura integrato in uno degli archi di passaggio, che ne sottolinea il carattere architettonico. La pavimentazione bianca, arricchita da tratti smaltati rossi, richiama i decori presenti nella zona giorno, creando continuità visiva.

Valentina Autiero
©Carlo Oriente

Nella zona notte, la scelta progettuale privilegia la memoria: i pavimenti originali e i mobili d’epoca restano protagonisti, creando una dimensione intima e carica di significato per i proprietari.

Il bagno, completamente ridisegnato e ampliato, diventa invece un ambiente votato al relax. Qui, Valentina Autiero reinterpreta una vecchia specchiera di famiglia della metà del ’900, trasformandola in mobile bagno con inserti in marmo travertino e dettagli metallici. La vasca freestanding dal gusto rétro, accostata a un blocco triangolare in travertino rosso, diventa il fulcro scenografico, accentuato dalla luce artificiale che ne esalta le geometrie.

Decori smaltati tono su tono alle pareti e parquet a pavimento completano l’atmosfera, creando un equilibrio tra energia cromatica e sensazione di benessere.

Valentina Autiero
©Carlo Oriente

Attraverso scelte stilistiche audaci e un rispetto profondo per l’identità originaria della casa, la progettista riesce a trasformare un’abitazione privata in un luogo simbolico, in cui convivono arte, memoria e contemporaneità.

Un progetto che racconta non solo una famiglia, ma anche il potere evocativo dell’architettura e dell’interior design, capaci di unire funzionalità e poesia in uno spazio unico e irripetibile.