Nell'ambito della recente ristrutturazione dell’hotel The Britannique di Napoli, firmata Gnosis Progetti, Fabbian ha collaborato con la propria luce, dalle valenze funzionali, estetiche e tecniche. Ampie vetrate della facciata si susseguono per i piani, fino alla sommità dell’edificio dove la struttura in vetro e acciaio, che ospita bar e ristorante gourmet, sconfina per leggerezza e continuità di vedute nel panoramico roof top garden.
Un bagno di luce; tanto quella naturale quanto quella calata all’interno dell’architettura dai progettisti, che hanno attinto sia a quello che Fabbian fa, inteso come prodotti a catalogo di serie, decorativi e tech, sia a quello che l'azienda può fare su richiesta, sviluppando soluzioni custom tecnologicamente all’avanguardia, che assecondano l’estro creativo unito alle necessità specifiche.

Dichiara Rossella Traversari del team Gnosis “La nostra mission: trasferire gli aspetti più affascinanti ed evocativi della città di Napoli all’interno di un contenitore da tempo abbandonato, accettando la sfida del passaggio dalla scala urbana dell’intervento a quella del dettaglio, fin all’apparato decorativo degli interni”.
Ecco dunque l’ispirazione del progetto, a rinforzo della quale ci sono i corpi illuminanti Fabbian: i palazzi tardo ottocenteschi del centro storico di Napoli con la loro vitalità e calore, vengono richiamati dalle scelte cromatiche di colori intensi e vibranti per gli ambienti comuni. La hall accoglie chi entra come nel più maestoso dei cortili dove la vegetazione si guadagna spazio lungo le pareti, qui stilizzata in un intreccio di steli lineari luminosi: sono gli elementi del Sistema Freeline, le cui barre in alluminio color bronzo in diverse lunghezze contengono la fonte luminosa, direzionata in modo da creare un effetto decorativo. La “nervatura” delle barre contribuisce a conferire matericità al seppur esile stelo.

Le due postazioni reception dell'hotel The Britannique sono sottolineate dalle composizioni multispot su misura Tripla, con prismi in vetro montati a quote differenti per generare originali effetti di rifrazione luminosa. Alle loro spalle lo spazio si completa con la scenografia irregolare di una boiserie, in cui sono incassate le formelle in vetro del Sistema Tile di Studio Pamio, con sorgente luminosa strip led. Come a dividere visivamente i due banchi reception e sottolineare la ricerca di simmetria, la composizione, sul fondo, diventa una cascata di vetri che fa da sfondo all’intero asse delle sale della lobby, poste in successione.


Dalla hall, si aprono in sequenza ritmata gli ambienti della lobby, dove i toni e i volumi discreti degli arredi lasciano parlare lo spazio e ancora una volta la luce. Gli architetti hanno voluto riprendere idealmente gli elementi architettonici originari dei soffitti, accennando lungo i perimetri alle volte che contraddistinguevano gli spazi dell’edificio antico; qui gli sgusci nascondono una sorgente per l’illuminazione diffusa delle intere stanze. Protagonista diventa il tema delle volte a soffitto, di cui resta traccia solo in una stanza e la cui memoria viene riproposta tramite una bella soluzione custom a partire dal Sistema Freeline: gli steli curvati, sono raccolti a gruppi di tre e si staccano dalle pareti per ricadere verso il centrostanza, culminando in un’ulteriore sorgente puntiforme d’accento.

La forma perfetta del cerchio di luce di Olympic diventa applique e sospensione multipla, grazie al gioco creativo nato dall’utilizzo dei diversi diametri disponibili, mentre la struttura della lampada è quasi dematerializzata. Gli apparecchi vengono sapientemente distribuiti tra le sale della lobby di The Britannique e in prossimità della rampa centrale delle scale.
Il bar della lobby è cadenzato da un ritmo: quello delle sedute a cui corrisponde, alzando lo sguardo, una delle infinite composizioni realizzabili su misura con il sistema Multispot Tooby, firmato Marc Sadler.