Nell’ultima opera postuma di Roald Dahl del 1991 dal titolo “I Minipin” con illustrazione di Patrick Benson si legge “…E soprattutto, guardate con occhi scintillanti tutto il mondo intorno a voi, perché i più grandi segreti sono sempre nascosti nei posti più improbabili. Coloro che non credono nella magia non potranno mai trovarla…”

ECÒL, L'Anima(le) del museo, photo Claudia Gori

Ecco che guardando il progetto degli ECÒL con Luca Boscardin, designer di giocattoli e illustratore, per il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci si scorge quanto la quota immaginativa renda spazi, che altrimenti sarebbero destinati al vuoto, carichi di poetica. Nello spazio interstiziale tra il progetto di Italo Gamberini del 1988 e il nuovo ampliamento di Maurice Nio del 2016 si sviluppa l’intervento di playground attraverso la rielaborazione delle geometrie di base dei due progetti del museo e che qua trovano la sintesi creando a terra il disegno di un animale fantastico come se fosse uscito dalle pagine di una fiaba.

Courtesy ECÒL

Ma le linee bianche e viola che tessono questo tappeto geometrico suggeriscono, come nelle migliori rappresentazioni di Munari, scenari animaleschi lasciando così libero sfogo alla mente dei bambini veri protagonisti di questo spazio urbano. Si incentiva la loro mente, la loro curiosità e soprattutto si rendono liberi di immaginare. L’astrazione delle forme, comprese quelle delle piccole sculture ludiche prive – volutamente – di una apparente geometria canonica, vuole avvicinare il bambino al mondo dell’arte rendendolo parte attivo del processo di creazione.

ECÒL, L'Anima(le) del museo, photo Claudia Gori
ECÒL, L'Anima(le) del museo, photo Claudia Gori

L’Anima(le) del museo - questo il nome dato al progetto – è frutto di un concorso indetto dal Centro Pecci ed è il risultato di una serie di laboratori condotti intorno al tema del gioco interculturale in collaborazione con 16 classi di scuole elementari e medie della città di Prato.  Bambini e ragazzi, dai 3 ai 17 anni, hanno elaborato un “Bestiario” suggerendo forme e animali fantastici che non rappresentano semplicemente un “bel disegno” ma sono sintesi di esigenze spesso inespresse delle nuove generazioni.

La maestosa creatura risorse e tutti gli animali tornarono in vita, come fossero usciti da un lungo letargo. Fu indetta una solenne cerimonia per ringraziare i valorosi studenti dell’artistico, fu concesso loro l’onore di abbeverarsi direttamente alla fonte dell’arte e furono nominati sacri custodi dell’idea di meraviglia, protettori della tana del Centro Pecci

Il progetto degli ECÒL con Luca Boscardin è dunque un intervento apparentemente semplice, fatto di pochi materiali ma che esprime un processo di sintesi in grado di creare una “leggerezza calviniana” che ci svincola dal peso urbano e ci rende liberi di fantasticare.