In una situazione di difficoltà del mercato, aziende, architetti e punti vendita, ospiti dello showroom milanese di Grohe, hanno indagato nuove possibili strategie per affrontare la complessa congiuntura economica. Ha moderato la tavola rotonda Tecla Elvira Magugliani, architetto e membro del comitato tecnico della rivista. A rappresentare le aziende produttrici sono state Grohe, con Andrea Martelli e Stefano Nicò, e Teuco, con Costantino Mauriello. Le “voci” degli showroom sono state quelle di Silvia Bazzegato e David Martone, di Cambielli Edilfriuli, e Edoardo Andreoni e Alessandra De Matteis, rispettivamente degli showroom milanesi Sg 44 e Aqua Moon. A chiudere la filiera i progettisti: Gianluca Di Muzio, Guido&Di Muzio architetti, Luigi Guadagno, studio Marco Piva, Emanuele Montanelli,  studio Montanelli, Andrea Tartaglia, studio Tartaglia partnership, Alessandra Ubertazzi, studio Ubertazzi.

Il perdurare della difficile situazione economica unita al sempre più rapido affermarsi della grande distribuzione e di nuovi strumenti di conoscenza e informazione impone agli showroom una evoluzione e una ridefinizione del proprio ruolo all’interno della catena del valore. Una trasformazione duplice: da semplice vetrina di prodotto deve diventare da un lato un luogo capace di emozionare e fare sognare qualsiasi tipologia di cliente finale e, dall’altro, uno spazio creativo capace di trasmettere nuovi input e assicurare una formazione continua al progettista.

La capacità di instaurare un rapporto di completa fiducia con il cliente finale, unita alla garanzia offerta al progettista di una profonda conoscenza tecnica e di una efficace assistenza post vendita sono state identificate come le strategie vincenti sulle quali gli showroom dovrebbero puntare per riuscire a conservare la loro identità nonostante l’affermazione della vendita online e contenere gli effetti della crisi. Nella costruzione di questo rapporto è stato più volte sottolineato il ruolo imprescindibile dell’addetto di sala mostra, al quale viene chiesto di essere un consulente dell’informazione, con un corrispondente sforzo da parte delle aziende produttrici nel dare vita a maggiori e costanti investimenti nella formazione.

Il futuro? Dovrà fare i “conti” con la distribuzione online, una realtà che anche nel settore del bagno presenta una inesorabile affermazione. Con un importante distinguo rispetto ad altri comparti: il poter toccare e vedere da vicino i prodotti, scoprendone caratteristiche e funzionalità, è indispensabile. Quello dello showroom, quindi, resta un passaggio privilegiato e irrinunciabile, al quale è però richiesta una evoluzione, quindi, da luogo della vendita a spazio della conoscenza. (fotogallery e video integrale a pagina 2)