Si è svolta in Triennale Milano la cerimonia di premiazione della sesta edizione del Premio italiano di Architettura, progetto annuale promosso da Triennale e da MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo,che vede le due istituzioni collaborare per la valorizzazione dell’architettura italiana, attraverso la promozione di opere realizzate da progettisti italiani o attivi in Italia, il cui impegno è rivolto all’innovazione, alla qualità del progetto e al ruolo sociale dell’architettura.
Nel corso della premiazione sono intervenuti: Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano; Maria Emanuela Bruni, Presidente della Fondazione MAXXI; Nina Bassoli, curatrice per architettura, rigenerazione urbana e città di Triennale; Lorenza Baroncelli, Direttore Dipartimento MAXXI Architettura e Design Contemporaneo; Pippo Ciorra, Senior curator MAXXI Architettura, Mirko Zardini, architetto.
Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, ha dichiarato: “Siamo felici di accogliere in Triennale la sesta edizione del Premio italiano di Architettura, consolidando il rapporto con il MAXXI. Questa edizione del Premio si contraddistingue per la qualità e per la varietà delle proposte, che spaziano da progetti dedicati a istituzioni culturali a monumenti, da scuole per infanzia fino allo sport. Il Premio è un’occasione per il pubblico per conoscere le proposte più significative dell’architettura contemporanea, realizzate in luoghi e contesti molto diversi tra loro. Siamo orgogliosi di aver assegnato il Premio alla Carriera a Giorgio Grassi, protagonista dell’architettura dell’ultimo settantennio.”
Maria Emanuela Bruni, Presidente Fondazione MAXXI, ha affermato: “La collaborazione tra il MAXXI e Triennale per il Premio Italiano di Architettura è una partnership dei cui risultati siamo felici e orgogliosi. In questi anni ci ha permesso da un lato di ribadire l’intenzione e la capacità di lavorare in rete con altre istituzioni di grande prestigio e dall’altro di scoprire e valorizzare un’ampia selezione di opere e autori di qualità assoluta, che ci consente un certo ottimismo sul futuro dell’architettura italiana. I premi assegnati delineano un panorama progettuale e culturale incoraggiante, che ci consente di affrontare con fiducia il doppio confronto con gli altri scenari, europei e globali, e con la complessità tecnologica, sociale e ambientale del mondo contemporaneo”.
Le candidature per il Premio al miglior edificio sono state affidate a un gruppo di esperti, nominati da Triennale e MAXXI, che hanno decretato anche l’assegnazione del Premio alla Carriera. La giuria internazionale della sesta edizione Premio italiano di Architettura – composta da Nina Bassoli, curatrice per Architettura, rigenerazione urbana e città di Triennale; Lorenza Baroncelli, Direttore Dipartimento MAXXI Architettura e Design contemporaneo; Pippo Ciorra, Senior curator MAXXI Architettura, Mirko Zardini, architetto, e Tosin Oshinowo, architetto.La giuria ha deliberato i vincitori su una shortlist di nove progetti finalisti individuati su trentuno candidature.

Il Premio per il miglior edificio realizzato negli ultimi tre anni è stato assegnato ad Antonio Ravalli Architetti per il progetto di ampliamento e la valorizzazione dell’Accademia Carrara (che include anche i Giardini PwC). La giuria ha deciso di premiare il progetto di Antonio Ravalli “riconoscendogli di aver raggiunto due obiettivi importanti: la riorganizzazione di accessi e circolazione interna del museo e la realizzazione di nuovi servizi ai visitatori, come i giardini PwC e la caffetteria. Il corpo lineare che si insinua tra la facciata occidentale e il basamento di pietra che mediava tra l’edificio e il paesaggio antistante è allo stesso tempo un portico, una rampa, un elemento di distribuzione, un sistema di nuovi spazi affacciati sulla città. La sua forma, volutamente incerta, si adatta al contesto e all’edificio esistente, incorporando elementi e materiali diversi: pietra, acqua, legno, metallo e resti archeologici."

Sono inoltre state conferite tre menzioni: ad Antonio De Rossi, Laura Mascino, Matteo Tempestini (Politecnico di Torino), Edoardo Schiari e Maicol Guiguet (Coutan Studio) per la riqualificazione delle ex casermette di Moncenisio per il valore architettonico ma anche strategico del riuso di un manufatto abbandonato nel contesto di una più ampia visione di innovazione sociale, valorizzazione culturale e potenziamento del welfare di comunità nei territori interni italiani. Ad Associates Architecture per il progetto Echo of the mountain per la sensibilità ambientale, architettonica e paesaggistica che ha saputo tradurre l’idea di monumento in un gesto semplice e poetico, condensando valori storici, estetici e sociali.

A Studio Albori per il Padiglione della Santa Sede, in cui la giuria ha riconosciuto la qualità concettuale oltre che compositiva nel trasformare l’occasione effimera di un evento in un lascito materiale per le comunità, e in un virtuoso processo di economia circolare in grado di coinvolgere diverse comunità, grazie al riuso di elementi provenienti da un edificio destinato alla demolizione, alla creazione di un orto aperto al pubblico, e offrendo una riflessione sul progetto come atto di cura.

Il Premio alla carriera è stato conferitoa Giorgio Grassi con la seguente motivazione: “la giuria ha deciso all’unanimità di assegnare il premio alla carriera a Giorgio Grassi, architetto e docente milanese, per la qualità, la rilevanza e il rigore del suo percorso disciplinare e professionale dagli anni Cinquanta a oggi. Membro essenziale del gruppo di autori di tendenza che tra Milano e Venezia rifondavano negli anni Sessanta l’architettura sulla base dei valori di urbanità, continuità, autonomia, Grassi ha caratterizzato il proprio lavoro per l’altissimo livello di integrità e coerenza. A partire dallo studio dei tessuti urbani storici, Grassi ha costruito una logica ferrea e consequenziale del progetto architettonico, che attraversa gli scritti, i bellissimi disegni e gli edifici realizzati senza perdere forza e nitidezza concettuale. I suoi lavori più importanti – il teatro di Sagunto, i vari interventi a Berlino, la biblioteca di Groningen – costituiscono un lascito denso ed essenziale al futuro dell’architettura italiana e internazionale.”

Ampliamento della Deutsche Bank a Lipsia, 1992. Immagine Archivio Giorgio Grassi, Collezione MAXXI Architettura
Courtesy Fondazione MAXXI, Roma.
A conclusione della premiazione si è svolta la lecture di Tosin Oshinowo, parte del programma di Milano Arch Week, la settimana dell’architettura e delle trasformazioni urbane promossa dal Comune di Milano, Politecnico di Milano e Triennale Milano (27 ottobre – 2 novembre 2025).
I progetti dei vincitori e dei finalisti del Premio italiano di Architettura sono riuniti in una mostra in Triennale Milano che resterà aperta dal 30 ottobre al 2 novembre.
I partner istituzionali Deloitte e Fondazione Deloitte, Lavazza Group e Salone del Mobile.Milano sostengono Triennale Milano anche per questo progetto.
Premio italiano di Architettura
Il Premio italiano di Architettura, promosso da Triennale Milano e MAXXI, è un progetto con cadenza annuale, creato a partire dalle esperienze della Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana di Triennale Milano e del progetto YAP – Young Architects Program del MAXXI. Il Premio, la cui prima edizione si è tenuta nel 2019, si svolge ad anni alterni tra Roma e Milano e prevede:
- il riconoscimento al miglior edificio o intervento realizzato negli ultimi tre anni da un progettista o uno studio italiano o con base professionale in Italia;
- il Premio alla carriera.



