Si terrà lunedì 18 giugno, alle ore 16.00, sul palcoscenico del teatro Petruzzelli di Bari, la lectio magistralis del maestro della luce Mario Nanni. Per concepire la tua luce porterà in scena un mestiere, una cultura, una filosofia del fare che il fondatore di Viabizzuno trasferisce in ogni suo progetto. E sarà proprio la cultura - la cultura della luce - il tema centrale dell’incontro con Mario Nanni: una cultura trasversale che attraversa tutte le arti, perché la luce studia, impara, collega e illumina tutti i saperi dell’uomo.

Ogni lavoro possiede così una propria poetica progettuale, un suo racconto dedicato. Dall’alta tecnologia del suo brevetto n55 alla poesia di luce offerta al Mosè di Michelangelo, dai primi sistemi di illuminazione a scomparsa totale (nati negli anni 80 e ancora oggi utilizzatissimi quando la luce si integra con l’architettura) al grande edificio realizzato da Oscar Niemeyer di Palazzo Mondadori, i progetti di Mario Nanni diventano sfide e opportunità per costruire discorsi progettuali diversi. La luce si mette al servizio dello spazio, si integra, diventa materiale da costruzione, strumento invisibile in grado di emozionare e comunicare, di unire in un solido legame chi progetta, chi costruisce, chi abita l’architettura. È l’emozione del nulla, l’incanto di vivere nella luce giusta. La cultura della luce di Mario Nanni si fonda sulla coscienza di questa responsabilità, tra fare artigiano e sapere tecnologico: progettare richiede un principio e un’etica, risponde a una passione e a un dovere. È una vocazione. "Oggi viviamo in un mondo che cerca una finta specializzazione e non la conoscenza. Tutto diventa apparenza e superficialità. Al contrario, la vocazione è avere per mestiere la propria passione. Mestiere e passione, conoscenza e anima, ingegno e cuore". Sono questi i principi che guidano l’arte del maestro della luce: l’arte del fare e l’arte del tramando.