architect: studio mk27 - Marcio Kogan + Renata Furlanetto
location: Fari Islands, Maldive
year: 2021
“Non si può vivere una vita sana e completa lontano dalla natura”: è quello che afferma Stephen Kellert, professore di ecologia sociale a Yale.
È a questo concetto che si ispira il design biofilico, l’ultima frontiera del pensiero progettuale e Patina Maldives, nuovo hotel di lusso situato alle Isole Fari, ne è il perfetto esempio.
Rifugio che combina influenze tropicali moderniste, approccio naturale e attenzione alla sostenibilità e primo progetto di hotellerie dell’architetto brasiliano Marcio Kogan, fondatore del pluripremiato Studio MK27, Patina Maldives si presenta come un paesaggio di capanne sollevate sull’oceano, sobrie strutture rettangolari a terra, rigogliosi giardini verdi e ampi spazi aperti per respirare, rilassarsi e comunicare con la natura. Un complesso concepito per oltrepassare quelli che sono i canoni tradizionali dell’architettura dell’ospitalità, promuovere un concetto di lusso contemporaneo e sussurrato e fornire uno spazio accogliente in cui le persone potranno sperimentare luce, liberare la creatività, amplificare i sentimenti naturali in uno stato onirico. Patina Maldives combina sapientemente la pace di un santuario con il comfort di un hotel cinque stelle, che include programmi benessere, corsi di surf e cucina gourmet, e che ospita una galleria d’arte e una boutique, per citare alcuni dei servizi che hanno reso la struttura la punta di diamante del gruppo Patina Hotels & Resorts.
Grazie al lavoro di squadra del team dello Studio MK27 con la proprietà, Capella Hotel Group, è stata realizzata una struttura inedita che trasporta la visione fantastica e fotografica di Kogan dall’ambito residenziale a quello dell’ospitalità: il risultato è una superficie costruita di 34.500 metri quadri - meno del 10% dell’area naturale in cui si trova -, gestita in modo da ridurre al minimo l’impatto ambientale. Le risposte volumetriche sono estremamente delicate, rispettando l'ambiente circostante, cercando di fornire ombre e calore, catturando e amplificando la forza del paesaggio. Le linee architettoniche non rompono mai l'orizzonte, parlano dolcemente ed elegantemente. Tutti gli edifici sono visivamente permeabili, fusi, smaterializzati, mettendo la vita e gli uomini al centro dell'esperienza.
Patina Maldives è una struttura contemporanea e pulita, dalle forme rigorose ammorbidite con materiali strutturati e tattili ed è distribuita in un gruppo di 90 costruzioni, tra ville sulla spiaggia e “palafitte” con piscina privata a sfioro sull’oceano. Gli spazi pubblici sono aperti, leggeri e rappresentano il cuore pulsante della comunità, culminando nel Fari Marina Village e Fari Beach Club; qui, gli ospiti potranno trovare negozi, punti ristoro e il padiglione dedicato a James Turrel. Il design degli edifici promuove un piacevole dialogo tra gli spazi, organizzati in una gerarchia di trame e rivestimenti che creano una dolce transizione tra ambienti aperti e chiusi. La natura è al centro di tutto, tra spiagge deserte e sentieri naturali che fanno scomparire le tracce dei gesti umani. L’unico percorso costruito in legno determina un asse che organizza l’intero hotel: sulla sinistra c’è l’edificio principale e la maggior parte degli alloggi, a destra si trovano le terme, gli spazi comuni del villaggio e dello stabilimento balneare. Il tutto è incorniciato dal paesaggio.
L’architettura di Kogan e questo stretto dialogo tra architettura, uomo e natura, favorisce un’esperienza immersiva ricca di sorprese: a 15 minuti dall’edificio principale si possono raggiungere la maggior parte delle spiagge, che guardano all’orizzonte e a magnifici tramonti. La Spa rappresenta “l’isola nell’isola”, un edificio invaso dai cieli e da una fitta vegetazione su tutti i fronti, con sale massaggi interne o galleggianti che guardano al panorama. L’atmosfera cambia nel Village, con edifici quasi sciolti nella sabbia che favoriscono la condivisione con l’altro. Patina Maldives è un caleidoscopio di atmosfere, dal privato al pubblico, dall’isolamento all’appartenenza, dalla semplicità alla raffinatezza; un ritmo di contrasti, pause e trasparenze che abbraccia i conflitti naturali dell’uomo: desiderio di pace e di festa, di natura e di design, di tecnologia e di rusticità.
Negli interni i colori sono terrosi, con trame sottili e opache, materiali arcadici che creano dialogo con la natura: legno, lino, rattan, corda, pietra e fibre naturali si estendono sfumando i confini. Le ampie finestre scorrevoli delle ville le rendono aperte all’esterno, lasciando comunque la possibilità di chiudersi come in un bozzolo sicuro grazie alle oscuranti. Gli arredi incorporano caratteristiche di praticità ed estetica elevando l’esperienza e soddisfacendo le necessità dei viaggiatori contemporanei: mobili Millwork personalizzati da Studio MK27 in esclusiva per Patina Maldive, pezzi accuratamente selezionati dai principali designer di mobili del mondo - da Bassam Fellows, Lin Brasil, Gervasoni e Vitra indoor; a Dedon, Carlos Motta e Paola Lenti all'aperto - vasche in pietra, elementi in marmo Nero Marquina, permeano gli spazi di individualità e lusso.
Per unire esterno e interno, natura e tecnologia, per alcune aree, tra cui un ristorante, un negozio, alcune camere e zone della spa è stato utilizzatoc, la rasatura decorativa Ideal Work® a base cementizia per esterni ad alta resistenza dello spessore di 3-4 mm e caratterizzata dalla tipica fiammatura, qui nella versione Touch, per un effetto più morbido e meno materico. Unito agli altri elementi, Rasico® contribuisce a fondere naturalmente il visitatore nello spazio, in un hotel che incoraggia gli ospiti a coltivare connessioni autentiche con se stessi e con il mondo circostante, anticipando e provvedendo dolcemente e intuitivamente a ciascuna esigenza dell'individuo in modo che non ci siano due soggiorni uguali.
Scheda progetto
Progettista: studio mk27 - Marcio Kogan + Renata Furlanetto
Interiors: studio mk27 - Diana Radomysler + Pedro Ribeiro. Lanscape
Design: VDLA (Vladmir Djurovic Landscape Architects)
Fotografi: George Roske, Jonas Poulsen, Fernando Guerra