In occasione del suo 25° anniversario, lo studio di architettura milanese Park celebra il proprio percorso con la pubblicazione Reinventing Heritage – A design compass on Adaptive Reuse, un volume inedito che indaga il ruolo in continua evoluzione dell’Adaptive Reuse.

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Guidato dai fondatori Filippo Pagliani e Michele Rossi, lo studio ha da sempre promosso una visione dell’architettura basata sul dialogo con l’esistente, coniugando sperimentazione e rigore per rispondere alle sfide complesse dei contesti urbani e architettonici contemporanei.

Il libro ripercorre il continuo impegno dello studio nell’ambito del riuso, inteso non solo come strategia progettuale, ma anche come imperativo culturale ed etico di fronte alla crisi climatica, alla scarsità delle risorse e alla radicale trasformazione delle città. 

Oggi, reinterpretare l’esistente è una chiave decisiva per ripensare il costruito e proporre nuovi modelli sostenibili di produzione architettonica. L’approccio di Park si fonda su un’attitudine all’ascolto: del luogo, della storia, e del potenziale latente negli edifici esistenti. Dalle reinterpretazioni di icone del Novecento alle trasformazioni sensibili di spazi industriali, ogni intervento è concepito come un atto di profonda accoglienza, un’occasione per far emergere nuove narrazioni stratificate nel tempo.

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Riuso non significa solo salvare ciò che resta ma soprattutto scoprire ciò che ancora si nasconde tra le mura. Ogni frammento del costruito porta con sé una storia. Il nostro compito, come architetti, è ascoltare a fondo, trasformare il silenzio in visione e riscrivere il futuro attraverso gli echi del passato.”Filippo Pagliani e Michele Rossi, Park Founding Partners. 

Il volume si articola attorno a due direttrici principali: una selezione di progetti firmati Park presentati attraverso una lente introspettiva che ne rivela tanto le intenzioni architettoniche quanto le strategie operative; e una serie di conversazioni con voci internazionali provenienti da diverse discipline, tra cui arte, design, urbanistica, ecologia, ingegneria e fotografia.

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A completare il libro è il Design Compass, uno strumento strategico messo a punto da Park per orientare gli interventi sull’ambiente costruito. Mappando le azioni architettoniche lungo due assi fondamentali, corpo e programma, il Compass permette di classificare e valutare intensità e direzione della trasformazione, offrendo un quadro sia ponderato sia operativo per i progetti futuri. Più che un semplice sistema di classificazione, si configura come un vero e proprio dispositivo di riflessione, pensato per definire approcci replicabili, comunicabili e condivisibili. 

Tra i contributi: il duo Formafantasma riflette sul riuso dei materiali e sul potenziale creativo dello scarto; il Prof. Koenraad Van Cleempoel approfondisce la storia stratificata del restauro; la fotografa Barbara Rossi documenta la vita sospesa degli edifici storici di Shanghai in attesa di demolizione; Stefanie Weidner (Werner Sobek) inserisce questa pratica nell’ambito dell’agenda per la decarbonizzazione; Jorge Pérez-Jaramillo, urbanista e figura chiave nella rigenerazione di Medellín.

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Infine, tra i progetti legati al programma culturale di Park, l’installazione presentata alla Biennale Architettura di Venezia 2025, realizzata in collaborazione con Accurat e il Politecnico di Milano, Resourceful Intelligence propone una visione della città come miniera di risorse riutilizzabili. 

Il volume si conclude con una tavola rotonda ospitata presso SHIFT, evento curato da Park nel 2024 alla Casa da Arquitectura di Porto. 

Più che una retrospettiva, il libro è un invito all’azione, una grammatica in divenire, aperta a interpretazione, innovazione e collaborazione. Nella visione di Park, l’Adaptive Reuse non è solo custodia del passato, ma atto di immaginazione: vedere nell’esistente non una fine, ma un inizio.

Park è un collettivo interdisciplinare di architetti, designer e ricercatori, uniti dal desiderio di plasmare il futuro dell’ambiente costruito. Fondato a Milano nel 2000 da Filippo Pagliani e Michele Rossi, lo studio si occupa di architettura, urban design, interior e product design, promuovendo un approccio trasversale. Ogni progetto sviluppato da Park trova forma nel suo specifico contesto, dal grattacielo della Regione Lombardia alle sedi di Luxottica e Salewa, dagli spazi residenziali e commerciali alla riqualificazione di edifici moderni d’autore o di interi quartieri. Park si immerge nella ricchezza di stimoli di ogni realtà, reinterpretando l'identità profonda e proponendo una visione originale, unica e coerente in tutti i suoi elementi. Operando all’intersezione tra tradizione e innovazione, lo studio si distingue nel reinterpretare e rigenerare le città, trasformandole in nuovi modelli di vivibilità e sostenibilità, adottando l’adaptive reuse come strategia principale. Il collettivo guarda avanti, anticipando l'impatto a lungo termine dei propri progetti e dando forma a una moltitudine di esperienze, ricerche e prospettive, con l’obiettivo di arricchire la vita delle persone e stabilire una nuova armonia tra l’uomo e la natura. 

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Park ha vinto numerosi premi, tra cui il Premio Architetto Italiano 2024 assegnato dal Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori.