A complemento del progetto Playground, la Bundeskunsthalle ha aperto il suo giardino pensile e la piazza del museo a Outdoor, una mostra sul tema "Play", che ha fornito agli artisti contemporanei Nevin Aladağ, Kristina Buch, Ólafur Elíasson, Jeppe Hein, Carsten Höller, Christian Jankowski, Llobet & Pons, Michel Majerus, Andreas Schmitten, Thomas Schütte, SUPERFLEX, Rirkrit Tiravanija, Alvaro Urbano e Ina Weber con la possibilità di progettare installazioni interattive e spazi, forme e utensili per il gioco.

I visitatori sono invitati a vivere l'arte in modo ludico, partecipativo e performativo. Secondo una definizione filosofica di Homo ludens, il gioco è una condizione primaria della generazione della cultura, perché è attraverso il gioco che Homo ludens, a differenza di Homo faber, sviluppa le sue capacità. È nel gioco, come attività umana fondamentale, formativa e necessaria, che egli scopre le sue qualità individuali, e questa esperienza gli permette di sviluppare la sua personalità dormiente. In questa definizione, il gioco è equiparato alla libertà e all'autonomia della mente.