architect: AACM

location: Padova, Italia

year: 2024

Lorenzo Zandri

Not a Rural House evidenzia un paradosso della normativa italiana. Un vecchio fienile pericolante da demolire vincola forma e altezze della nuova casa, costretta nella sagoma del vecchio rudere. Il risultato è un “falso”, una casa contemporanea con l’aspetto di quella storica. È questo l'intervento fatto dallo studio AACM Atelier Architettura di Nicolò Chinello e Rodolfo Morandi.

Lorenzo Zandri

La memoria e la storia si riducono così a cieca riproposizione di finiture o rapporti prospettici tradizionali, tipici di un tempo passato e figli di tecniche costruttive abbandonate. Se la normativa impone una finta casa rurale, una casa non rurale, appunto, agghindata con il costume della tradizione, l’architettura ha il compito di dichiarare la sua vera natura, smascherando il “trucco” della contraffazione. 

Lorenzo Zandri

Internamente il paradosso è rivelato, esibendo il telaio di calcestruzzo armato e legno, a manifestare la contemporaneità dell’intervento. La storia è poi ripresa, non attraverso l’apparenza, ma nel recupero dei rapporti e delle spazialità tipiche delle Ville Venete Palladiane. L’uso di stanze modulari e proporzioni 2+3=5 scandiscono gli ambienti della casa, regolando la composizione. 

L’ambiente domestico è ritmato così dalla serialità della struttura e dal gioco dinamico tra pieni e vuoti, infilate visive e sequenze spaziali. Sedendo in salotto, salendo le scale o traguardando la doppia altezza, il paesaggio rurale è riscoperto, inquadrato su assialità selezionate a incorniciare la campagna. 

Lorenzo Zandri

Nel mentre, una luce radente bagna le pareti e accende le tonalità vibranti del legno, scaldando l’atmosfera e accogliendo il mutare della natura circostante. Imitando il contrasto tra tradizione e contemporaneità, tra apparente e reale, la materia esiste nell’antitesi tra “finito” e “non finito”, accostando alla struttura grezza una pavimentazione atemporale in spina di pesce. 

Lorenzo Zandri

Not a Rural House non rinuncia all’idea campestre di un abitare lento, a tempo con le stagioni, pur rappresentando una provocazione verso la normativa sul paesaggio, trasformando limiti e contraddizioni in occasione progettuale e di pensiero critico.