All’interno dell’ex-chiesa di Sant’Agostino, nel cuore di Piacenza, vi è uno spazio espositivo dedicato all'arte e al design. Si chiama Volumnia e dal 6 aprile al 29 giugno metterà in scena la mostra "Michele De Lucchi. Con le mani e con la mente | Quarant’anni di sperimentazione tra arte, design e architettura" a cura di Paola Nicolin e dedicata al lavoro più personale di Michele De Lucchi; l'esposizione esplora un’ampia produzione che spazia dai modelli di architettura agli oggetti di design sperimentale di Produzione Privata, alle sculture e agli Artworks.

Da oltre quarant'anni, Michele De Lucchi è attivo negli ambiti dell'architettura, del design di interni e di prodotto, della grafica e delle installazioni, con progetti che si spingono oltre i confini del già immaginato e del già costruito. Ma la principale fonte d’ispirazione di questo mondo professionale si trova in un "fare" più intimo, dove lavorando manualmente a diretto contatto con la materia, l’architetto crea liberamente nuove forme, al di là di vincoli pratici e funzionali. Per De Lucchi, lavorare con le mani permette al pensiero di collegarsi direttamente con la fisicità del mondo reale. In questo procedere con la mano e con la mente, l’idea diventa oggetto significante.

Marais tavolo, Produzione Privata, 2014. ©Michele De Lucchi

Una selezione di prototipi e pezzi storici, diventati rari nel tempo per via della produzione limitata, racconta l'identità di Produzione Privata, il laboratorio di design fondato nel 1990 da Michele De Lucchi e Sibylle Kicherer, per dare continuità all’esperienza Memphis e ideare oggetti sperimentali, indipendenti dalle logiche del mercato. Sono mobili, arredi e lampade realizzati da artigiani, risultato di un lavoro al crocevia tra arte e design.

Catasta 417, noce, 2017. ©Tom Vack

Il percorso prosegue con l’esposizione di oggetti e Artworks, ricerca avviata da De Lucchi nel 2003 e che oggi conta oltre cinquecento sculture, la maggior parte in legno, il materiale d’elezione dell’autore. Queste opere uniche sono la testimonianza tangibile di quel processo che lega indissolubilmente la ricerca di forme inedite e di concetti architettonici ai progetti professionali. Per l’occasione, sono inoltre eccezionalmente esposti, tre modelli di piccole architetture in pietra realizzate nel 2007.

Gli schizzi a matita, i disegni a tempera e le incisioni completano la mostra offrendo una panoramica sulla varietà di tecniche utilizzate dall'artista per esprimere concetti in nuce, formulare ipotesi, scoprire soluzioni.

Pinnacolona, Produzione Privata, 2004. ©Luca Tamburlini