Dall’incontro tra Adrenalina e il duo italiano Debonademeo nasce la sperimentazione di nuovi scenari, caratterizzati da un design più sobrio ed essenziale. L’importanza dei maestri artigiani è uno degli elementi che accomuna l’universo progettuale dei due designer con l’azienda, la quale affonda le sue radici nella manifattura artigianale che sfrutta la propria esperienza per mettere a punto forme semplici dai dettagli ricercati. Altro elemento è la libertà espressiva e l’esplorazione di nuovi territori estetici.
“Da un po’ di tempo ci sentivamo attratti dal mondo di Adrenalina, riconoscibile per i suoi prodotti iconici, mai banali e per un senso di libertà espressiva identificabile nelle forme e nei colori. Una volta entrati nel vivo in questa realtà, ci siamo resi conto di come questo senso di libertà non sia solo apparente, ma si respiri in ogni fase della produzione: dalla condivisione dei brief al perfezionamento dei progetti; dalla prototipazione alla scelta dei materiali, dalle finiture alla selezione dei tessuti. Un senso di libertà che si somma alla professionalità e al know how di tutti i collaboratori che partecipano allo sviluppo di nuove collezioni” hanno dichiarato Luca De Bona e Dario De Meo.

Swing è una collezione di divani e poltrone che mescola reminiscenze storiche a un design innovativo. La struttura è in tubolare metallico cui è agganciata la seduta in tessuto.
Ci siamo ispirati al concetto di sinestesia cercando di far convivere in un divano sensazioni diverse. La rigidezza della struttura si accompagna alla morbidezza delle imbottiture, la freddezza dei metalli si veste e si scalda per mezzo dei tessuti che, a loro volta, si combinano a seconda dell’utilizzo. - raccontano i designer - A prima vista appare un design rigoroso e composto, ma appena ci si siede le sensazioni cambiano e si percepisce un senso di libertà, comodità e benessere. Per questo motivo lo abbiamo chiamato Swing, termine dai molteplici significati: come l’altalena che è rievocata dalla struttura del divano sulla quale le sedute sembrano appese; come il ritmo e come il ballo tipico degli anni ‘20 e ‘30 dall’andamento fluttuante e dinamico, che si percepisce al primo sguardo vedendo l’alternarsi di pieni e vuoti, linee rette e curve, verticali e orizzontali”.