Il 14 ottobre l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Venezia, la Fondazione dell’Ordine e l’Archivio Progetti dell’Università IUAV di Venezia, in partnership con M9 - Museo del Novecento di Venezia Mestre, organizza un pomeriggio di discussione sul tema della tutela del patrimonio architettonico del ventesimo secolo.
Obiettivo dell'incontro, rivolto agli iscritti dei rispettivi Ordini professionali APPC, agli studenti universitari e aperto alla cittadinanza, è quello di ricollocare nel loro contesto socio culturale molte delle architetture del ventesimo secolo, alle volte già oggetto di istanze di demolizione, anche da parte di pubbliche istituzioni, che hanno avuto un ruolo importante nella costruzione delle città.

Scuola_Bambini del Vajont. Ordinamento scientifico a cura dell'Archivio Progetti Università Iuav di Venezia/MAXXI Roma

L’evento del 14 ottobre si svolgerà nel cuore di Mestre, all’auditorium Cesare De Michelis, al Museo M9 e sarà moderato dalla prof.ssa Serena Maffioletti, Università IUAV di Venezia, e si snoderà idealmente dal punto in cui si incontrano la val Zoldana e quella del Piave per arrivare alla terraferma veneziana fino alla laguna, e attraverso il quale ripercorrere con gli ospiti, in maniera trasversale, il modo in cui certe architetture del ‘900 hanno cambiato i nostri orizzonti culturali divenendo un valore.
Attraverso la presentazione di opere realizzate nel secolo scorso, si analizzeranno storia e contesto culturale nel quale sono sorte alcune architetture, molto spesso di elevato valore documentale, testimoniale e culturale, esposte al pericolo della manomissione e, in molti casi, della demolizione. Verranno inoltre approfonditi il ruolo e la responsabilità dei professionisti per la tutela del patrimonio architettonico, la conoscenza e la tutela dell'architettura del '900 e il rapporto con le istituzioni.

Abitazioni IACP_Altobello, Mestre. Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti, fondo Roberto Sordina

Tra le opere presentate: la scuola progettata da Gianni Avon e Francesco Tentori a Longarone (BL), la scuola “Bambini del Vajont” di Costantino Dardi sempre a Longarone o ancora le aree di servizio autostradali Bazzera (Venezia - Mestre) e Affi Nord (Verona) sempre di Dardi; il complesso residenziale di “Altobello” di Gianni Fabbri e Roberto Sordina a Venezia Mestre e le architetture per l'infanzia, quali le Colonie “Principi di Piemonte” al Lido di Venezia e la “Arturo Valentini” a Punta San Giuliano (VE).
“Si tratta di temi di assoluta attualità che, a vari livelli, coinvolgono tutti gli attori della società” - dice Roberto Beraldo, Presidente dell'Ordine Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Venezia - “Quello del 14 ottobre rappresenta per noi un primo appuntamento utile ad approfondire la questione dal punto di vista accademico e scientifico. Ma la volontà è quella di dare il via, in città, a un dibattito esteso a tutte le parti sociali, poiché il patrimonio architettonico del ‘900, soprattutto quello privato, corre il rischio di essere sostituito, o manomesso, dando luogo a una grande perdita di identità culturale”.
“Non va dimenticato che, in molti casi - prosegue Beraldo - i manufatti che dovrebbero essere tutelati, rappresentano l’esito di estesi dibattiti sociali che hanno animato la scena architettonica del secolo passato e, spesso, al momento della loro costruzione apparivano come innovative o come soluzioni di frontiera alle istanze a cui rispondevano”.

Area di Servizio Cubo Affi (VR) ©Archivio Progetti Università Iuav Venezia, MAXXI Roma

L’evento del 14 ottobre cercherà quindi di individuare gli strumenti che consentono di capire quanto e cosa sia da conservare, rigenerare e o reinventare e quanto e cosa invece sia da sostituire. A tal proposito, tra gli altri relatori (arch. Greta Bruschi, IUAV, ach. Giulio Avon, prof.ssa Roberta Albiero, IUAV, prof. Gianni Fabbri, prof. Roberto Sordina, prof.ssa Sara Di Resta, IUAV e prof.ssa Marzia Marandola, IUAV) interverrà la prof.ssa Maria Margarita Segarra Lagunes, presidente di DOCOMOMO Italia, associazione che ha come obiettivo la documentazione, la conservazione e la valorizzazione degli edifici e dei complessi urbani del Novecento.

Per gli architetti iscritti all'ordine, la partecipazione all'evento da diritto a 3 CFP.
Per le iscrizioni all'evento fino al 12 ottobre clicca qui.